Genova Una scelta per venire incontro alle famiglie delle vittime, che si sono sentite nuovamente ferite dalla scelta, e le scuse diffuse attraverso un post pubblico su facebook.
Così dopo pochi giorni ha deciso di fare Don Valentino, il sacerdote che nella chiesa dell’Annunziata di Sturla aveva costruito un presepe ambientato sotto i monconi del Morandi, con tanto di pila 9, quella crollata, le cui macerie diventavano la capanna della sacra famiglia.
“Vi scrivo per chiedervi scusa di aver fatto soffrire il vostro cuore. Un segno sacro, pensato e fatto per voi, è diventato un segno che ha fatto soffrire il vostro cuore – ha scritto il don – Ho ascoltato le vostre parole, le ho lasciate entrare nella testa e nel cuore. Ho fatto togliere il presepe e ho lasciato solo il santuario della Madonna della Guardia. Ho fatto aggiungere 43 piccole luci che ora arrivano fino al santuario. Il mio compito è curare le ferite non riaprirle. Il pensiero che un presepe, fatto in ottima fede, credetemi, potesse far soffrire anche solo uno di voi, era per me insopportabile. Spero che questa mia decisione possa, in qualche misura, aver almeno rimediato a tutto questo”.