Genova. Dopo la presentazione in procura del piano di demolizione del ponte Morandi, la struttura commissariale ha pubblicato il decreto che individua quelle che saranno le aree di cantiere sia per la demolizione sia per la ricostruzione del viadotto.
Ci saranno tre perimetri delineati da tre colori diversi. Le aree azzurre sono quelle necessarie all’esecuzione degli interventi di demolizione, rimozione, smaltimento e il conferimento in discarica dei materiali di risulta, nonché per la progettazione, l’affidamento e la ricostruzione dell’infrastruttura e il ripristino del connesso sistema viario. Sono soggette a eventuale occupazione d’urgenza o esproprio.
Da questa perimetrazione è esclusa tutta la proprietà di Ansaldo. Quelle di colore rosso sono quelle che corrispondono all’impronta del viadotto e alla relativa fascia di rispetto, mentre le aree contrassegnate con il colore verde, marginali rispetto a quelle azzurre, potrebbero rientrare fra quelle necessarie all’esecuzione dei lavori di demolizione e costruzione dell’infrastruttura, ma ancora non è certo.
Nella stessa giornata sono stati pubblicati altri due atti, uno (il 13) che aggiudica a Rina Consulting l’incarico di direzione dei lavori e un altro (il 14) che precisa le condizioni economiche per gli atti di cessione degli immobili in “zona rossa”. In questo decreto si conferma che se l’indennità a metro quadro (2025,50 euro) spetta ai proprietari delle case, i 45 mila euro del Pris e i 36 mila dell’immediato sgombero saranno corrisposti a chi risiedeva o era domiciliato nell’abitazione.