Tempus fugit

Demolizione di ponte Morandi, sabato scatta l’ora “x” ma senza il via libera dei pm sarà una mezza partenza

Legata al dissequestro c'è anche la partita della riapertura di via Perlasca. Ancora riunioni tra Bucci e le imprese in ballo per la ricostruzione

Apre C.so Perrone dopo il crollo del Ponte Morandi

Genova. Da “entro il 15 dicembre al via la demolizione” a “cantieri aperti il 15 dicembre”. La complessità del reale hanno portato il sindaco di Genova Marco Bucci ad aggiustare il tiro già un paio di volte rispetto a quella che sembrava, da subito, un’ipotesi troppo ottimistica. Ma come ha detto lui in più di un’occasione – “giorno più giorno meno” – l’inizio di qualcosa che porterà allo smantellamento di ponte Morandi è vicina.

Ancora non si sa cosa accadrà questo sabato 15 dicembre, ma qualcosa potrebbe muoversi. Tanto che le aziende che si trovano in zona rossa sotto il moncone ovest, come la Piccardo, la Lamparelli e la Vergano dovranno essere pronte a consegnare le aree entro un mese, e dovranno consegnarle “pulite”.

Per ultimare il lavoro, lavorando sette giorni su sette, 24 ore su 24, ci potrebbero volere almeno cinque mesi. Più di quanto auspicato dal sindaco-commissario che ha indicato l’inizio dei lavori di ricostruzione nel 31 di marzo.

Ad ogni modo, per un inizio vero e proprio servirà prima il via libera della magistratura. Via libera che non solo non è ancora arrivato – l’istanza di dissequestro è stata presentata ieri – ma potrebbe slittare addirittura a dopo Natale o, nella migliore delle ipotesi, durante l’udienza dell’incidente probatorio prevista per questo lunedì 17 dicembre. Si parla, per superare l’impasse, anche di un dissequestro parziale, a partire dal moncone ovest, proprio per mantenere intatti il più possibile i reperti del viadotto.

Sul fronte est, però, il dissequestro permetterebbe di andare avanti con i lavori su via Perlasca, altro passaggio fondamentale per la messa in pratica del progetto di demolizione. Infatti tutte le strade – esclusa via Walter Fillak – dovranno essere disponibili nel momento in cui inizieranno i lavori e dovessero attuarsi chiusure su via 30 Giugno o corso Perrone.

Oggi intanto proseguiranno le riunioni, tra Tursi e il quartier generale della struttura commissariale, per arrivare a una decisione in merito alla ricostruzione del ponte. Bucci tenterà di coinvolgere, ancora una volta, i due soggetti principali rimasti in lizza: Cimolai e la cordata Salini Impregilo-Fincantieri-Italferr.

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