Lavoro e sviluppo

Da ponte Morandi alla Piaggio a Carige, l’anno più difficile per Genova

Foto d'archivio

Genova. La preoccupazione maggiore dei sindacati resta quella del commercio che, dopo il crollo di Ponte Morandi ha avuto un tracollo e che, sopratutto, ha numeri molto alti ma poco visibili. A parte situazioni plateali, come la chiusura di Rinascente o, più recentemente, del Mercato del Carmine, ci sono state tante microimprese, spesso a carattere famigliare, che sono state costrette a chiudere perché penalizzate dalla situazione della viabilità a ponente e in Val Polcevera, con la perdita di molti posti di lavoro.

E poi ci sono le crisi più tradizionali, come quella della Piaggio o, ancora, di Banca Carige. Luca Maestripieri, segretario generale di Cisl Liguria, non nasconde le preoccupazioni per una situazione che necessità di una svolta, dalle istituzioni locali ma, sopratutto, dal governo che vara una manovra finanziaria che: “colpisce i pensionati, che vedranno decurtare il loro assegno ma corteggia chi evade il fisco. Non si vedono investimenti ma, invece, tante tasse a sfavore delle famiglie e delle imprese, e questo non comporterà nulla di buono”. 

La Cisl, quindi, chiede una svolta, un cambio di passo chiaro a favore di chi le tasse le paga tutte, ovvero lavoratori e pensionati. Tema che porterà sul tavolo nel prossimo incontro con l’esecutivo.”È positivo il fatto che, proprio in questi giorni, il governo abbia deciso di incontrare i sindacati – spiega – in ragione della forza di Cgil, Cisl e Uil, che in questo paese rappresentano 11 milioni di persone. Dopo un 2018 molto difficile contiamo, per il 2019, di poter partire rilanciando lavoro e investimenti”.

Infine, da Maestripieri, anche un appello al governo per salvaguardare la banca del territorio, che sta vivendo un momento particolarmente complesso. “Il Governo dovrà prendere posizione anche su Carige – conclude – che è un’altro tema fondamentale per la Liguria. Un patrimonio di risorse e professionalità su cui non si può più scherzare. Noi chiediamo al governo di non lasciare sola la banca, il territorio, i risparmiatori, in un momento così delicato per questo importante istituto”.

Per favore, disabilita AdBlock per continuare a leggere.

Genova24 è un quotidiano online gratuito che non riceve finanziamenti pubblici: l’unica fonte di sostegno del nostro lavoro è rappresentata dalle inserzioni pubblicitarie, che ci permettono di esistere e di coprire i costi di gestione e del personale.
Per visualizzare i nostri contenuti, scritti e prodotti da giornalisti a tempo pieno, non chiediamo e non chiederemo mai un pagamento: in cambio, però, vi preghiamo di accettare la presenza dei banner, per consentire a Genova24 di restare un giornale gratuito.