Per natale

“Confine illegale”, la Guardia Costiera contro le frodi su mercato ittico: 38 tonnellate di pescato irregolare

Diverse "spedizioni" della sezione genovese per rintracciare pesce non conforme

foto operazione guardia costiera

Genova. Come ogni anno la tradizione delle festività natalizie richiama sulle tavole degli italiani molti piatti a base di pesce, sinonimo di convivialità e di proprietà nutrizionali.

Aumenta di conseguenza il rischio da parte del consumatore di comperare prodotti ittici non sicuri o qualitativamente non aderenti alle sue aspettative o, ancora peggio, non perfettamente idonei al consumo umano, fino a imbattersi in vere e proprie frodi commerciali.

Per questo motivo, in un periodo in cui è massima la commercializzazione di prodotti originati dall’attività di pesca, il Ministro delle Politiche Agricole Alimentari, Forestali e del Turismo, Senatore Gian Marco Centinaio, ha chiesto uno sforzo supplementare agli uomini e donne della Guardia costiera, disponendo l’operazione “Confine illegale”, a tutela dei consumatori, degli onesti operatori del settore e del made in Italy.

Presso negozio etnico di Pavia sequestrati 123 kg di prodotti in cattivo stato di conservazione e provenienti da importazione illegale di una specie di Tilapia (importata dall’Africa dalla titolare dell’esercizio commerciale nel proprio bagaglio e posta in vendita senza transitare dai controlli doganali). Elevata inoltre sanzione per mancanza tracciabilità 1500 €. La Tilapia è il risultato di incroci artificiali e riesce a vivere anche in acque salate. La Tilapia se allevata in condizioni inadatte (acque inquinate e pesci nutriti con specifici mangimi a base di OGM) può rappresentare una minaccia alla salute dei consumatori. E, sebbene quest’ultimo volesse evitare l’acquisto di questo pesce, può essere arduo il suo riconoscimento. Non rara, infatti, la truffa dei filetti di Tilapia venduti come filetti di pesce persico dal quale risulta quasi indistinguibile o addirittura casi di sostituzione del più pregiato filetto di cernia.

Presso una piattaforma logistica sono state rinvenute oltre 38 tonnellate di prodotti ittici vari tra cui oltre 37 tonnellate di salmone stoccate in imballi che risultavano sprovvisti di indicazioni relativi all’origine del prodotto che rappresenta una delle informazioni obbligatorie a garanzia del consumatore finale. Irrogate sanzioni per un totale di €. 4500.

Presso un operatore del Mercato Ittico di Milano è stata sequestrata una partita di pesce spada di oltre 7 quintali proveniente dall’estero e priva di informazioni tali da consentirne l’individuazione del Paese d’origine. Irrogata sanzione pari a € 1500.

Un’operazione, iniziata a fine novembre e tutt’ora in corso, fortemente voluta per garantire il rispetto delle vigenti disposizioni sugli scambi commerciali nazionali e soprattutto internazionali, a tutela degli stock ittici e dell’ecosistema, con il coinvolgimento di oltre 5mila tra uomini e donne della Guardia Costiera e con l’impiego di mezzi aeronavali come Nave Gregoretti, specializzata nell’attività di contrasto alla pesca illegale.

Il dispositivo operativo messo in campo a livello nazionale dal Comando Generale del Corpo delle Capitanerie di porto – Guardia Costiera – che si articola attraverso i Centri di Controllo Area Pesca distribuiti capillarmente nei 15 Comandi regionali – ha permesso nel solo periodo dell’operazione, la contestazione di oltre 700 sanzioni penali e amministrative, il sequestro di oltre 80 tonnellate di prodotto ittico non conforme per un importo delle sanzioni di circa 1,5 milione di euro, nonché l’esecuzione di 7 ordinanze di custodia cautelare.

Tolleranza zero, dunque, per chi inquina un settore trainante dell’economia italiana, costituito da una flotta nazionale di 13mila pescherecci per 30mila pescatori e 80mila persone che lavorano nell’immediato indotto del settore.

Un’azione di contrasto decisa nei confronti di chi agisce in modo fraudolento a danno degli operatori onesti e a discapito dei consumatori, con lo scopo di sostenere il comparto pesca nazionale e assicurare, nel contempo, una filiera ittica virtuosa che garantisca ai consumatori l’acquisto di prodotti certificati e di qualità.

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