Genova. L’associazione Piccoli Azionisti di Banca Carige ha inoltrato due lettere al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella e al premier Giuseppe Conte “per rivolgere un appello a intervenire nella complessa vicenda di Banca Carige onde evitare gravi danni per il futuro della Banca, azionisti tutti, territori ove opera, dipendenti e clienti”. Lo scrive in una nota il presidente Silvio De Fecondo.
Il timore nasce, e cresce, dopo l’esito dell’assemblea di sabato scorso in cui il gruppo Malacalza, astenendosi dal votare l’ennesimo aumento di capitale, ha di fatto azzoppato il piano di risanamento con cui l’istituto di credito conta di mettersi in ordine rispetto alle richieste della Bce e dei mercati.
“Il governo, giunti a questo punto, non può continuare a stare alla finestra e dovrebbe intervenire – si legge nella lettera, con il segretario generale della Fabi, Lando Maria Sileoni – in questa prima fase, aprendo un tavolo di confronto con azienda, sindacati dei lavoratori, associazioni dei consumatori, amministrazione comunale di Genova e presidenza della regione Liguria. Sono in ballo il destino di 4.300 dipendenti oltre a uno storico patrimonio rappresentato dalla stessa clientela dell’istituto. Da parte nostra solleciteremo un incontro con i vertici dell’istituto per capire quali saranno le decisioni che vorranno intraprendere. Un aspetto deve essere chiaro, tuteleremo le lavoratrici e i lavoratori della banca con ogni mezzo a nostra disposizione”.