Genova. Il terzo valico va avanti. Lo ha confermato il viceministro alle Infrastrutture Edoardo Rixi a margine di un convegno a palazzo San Giorgio. “Credo che si sia completata l’analisi costi benefici – ha spiegato Rixi – e la prossima settimana il ministero renderà note le scelte: ci saranno sicuramente alcune situazioni che dovranno essere affrontate ma sono certo che l’opera andrà avanti per dare slancio a un sistema portuale ligure, in particolare al porto di Genova che sta vivendo un momento di difficoltà e deve trovare un nuovo slancio anche per progettare un futuro ampliamento di traffico”.
Per il viceministro occorre però “rendere completamente usufruibile il terzo valico già dalla fine del 2022 quando verrà aperto e non come prevedeva inizialmente il piano di ferrovie che vedeva un completamento della linea solo nel 2026 o nel 2028”. Per questo secondo Rixi è necessario “riprogrammare gli interventi di ferrovie dal nodo di Tortona fino a quella di Milano che rischiano di rendere il valico appenninico sottoutilizzato per parecchi anni. Per evitare il collo di bottiglia è necessario anticipare il quadruplicamento dei binari su nodo di Milano e di Tortona“.
Il viceministro ha anche commentato le recenti dimissioni, avvenute nel giro di 24 ore l’una dall’altra, prima del commissario della Cociv Marco Rettighieri e poi del commissario del Terzo Valico Iolanda Romano: “Nel primo caso si tratta di una decisione positiva nel senso che il prefetto di Roma ha deciso di togliere il commissariamento al Cociv e quindi di ritenere che il lavoro fatto ma Marco Rettighieri ha riportato in capo alle aziende il consorzio Cociv – ha detto Rixi – nel secondo caso le dimissioni mi hanno lasciato un po’ più sorpreso: non sono ancora riuscito a parlare con la dottoressa Romano ma evidentemente il ministero nelle prossime ore nominerà un nuovo commissario per portare avanti un’opera che riteniamo fondamentale”.
Per Rixi oltre al affrontare il nodo politico del terzo valico occorre occuparsi delle aziende del settore che si trovano in difficoltà, comprese quelle al lavoro sull’opera: “in questo momento in questo Paese le aziende edili anche le più grandi hanno gravi difficoltà. Per questo stiamo cercando di dare norme più semplici e tempi più certi in particolare nei pagamenti da parte delle amministrazioni pubbliche nei confronti delle aziende”.