Genova. Per la prima volta dal 14 agosto il cardinale e arcivescovo di Genova Angelo Bagnasco è andato in visita sul luogo del disastro, celebrando nella chiesa di Certosa, il quartiere a nord del ponte Morandi, la messa del giorno dei morti in memoria delle vittime del crollo del viadotto. “Due braccia senza un corpo – ha detto l’alto prelato portando un mazzo di fiori davanti ai due monconi in via Perlascsa – ma ritornerà tutto”.
Bagnasco ha parlato della ricostruzione. “Serve unità, le diatribe è legittimo possano esserci ma non devono in alcun modo rallentare la rinascita”. Il cardinale ha incontrato una delegazione di sfollati, ai margini della zona rossa e ha parlato con la portavoce del comitato Giusy Moretti. “Cardinale, nella omelia ha parlato della casa del Signore. Noi siamo senza casa. Ci aiuti con le sue preghiere”. Il cardinale ha risposto: “Con le preghiere e non solo, anche con qualcosa di concreto”.
Poco prima, nella chiesa di San Bartolomeo della Certosa, la messa cui hanno partecipato centinaia di persone tra cui alcuni familiari delle vittime. “La ricerca di giustizia è quello che ci permette di andare avanti – ha dichiarato Giuseppe Altadonna, padre di Luigi, il 35enne genovese morto nel crollo lasciando moglie e quattro figli – ci sono colpe ben precise che devono emergere”. Tra i presenti anche la madre di Mirko Vicini, il giovane operaio dell’Amiu sepolto dalle macerie dell’isola ecologica di via Perlasca.