Genova. Il progetto della maxi cordata Salini-Impregilo + Fincantieri è arrivato sul filo di lana, alle 11e55 minuti. Su una scatola di legno il disegno schematico di un ponte e la dicitura “dall’idea di ponte di Renzo Piano”.
E’ stata una mattinata di intenso via vai tra l’atrio e il terzo piano del Matitone, dove sono stati insediati gli uffici della struttura commissariale per la ricostruzione di ponte Morandi. A mezzogiorno in punto è scaduto, come da programma, il termine per presentare sia i progetti per la ricostruzione e ricostruzione, sia le candidature per svolgere la direzione dei lavori.
Il direttore generale della struttura commissariale, l’architetto Roberto Tedeschi, ha atteso fino all’ultimo minuto, direttamente al piano terra dell’edificio pubblico che arrivassero i plichi e gli scatoloni con le idee per il viadotto. Fisicamente è arrivato materiale da una decina di soggetti, oltre a Impregilo-Fincantieri sicuramente anche Cimolai, che ha portato quattro scatole contenenti un plastico imponente, ma altre proposte potrebbero essere arrivate tramite posta certificata.
“Non sappiamo ancora quante saranno le manifestazioni di interesse – spiega Roberto Tedeschi – è vero che l’invito era aperto potenzialmente alle aziende di tutto il mondo ma il tempo a disposizione era poco, d’altronde la tipologia di affidamento dei lavori, con sistema semplificato e in deroga alle normative, è stato possibile proprio per via del carattere d’urgenza dell’opera”.
Da adesso la squadra del commissario Marco Bucci, e lo stesso sindaco, si danno una settimana di tempo per scegliere la proposta vincitrice. Il 3 dicembre, ora più ora meno, potremmo sapere chi demolirà e chi ricostruirà il ponte di Genova.
“Io mi auguro già la settimana prossima di poter iniziare la negoziazione. Parliamo di una negoziazione diretta senza bando pubblico – ha commentato il sindaco di Genova, Marco Bucci, commissario per la ricostruzione – adesso il collegio si metterà attorno a un tavolo, penso già questo pomeriggio, e darà una valutazione tecnica dei progetti, dopodiché noi decideremo”.
Il sindaco, rispondendo ai cronisti, ha parlato anche della zona arancione di cui sembra che inizi a parlare anche il governo. “Io ne parlo da almeno un mese e mezzo – spiega – e ho già chiesto al governo alcune cose specifiche. Credo che saremo in grado di risolvere i problemi brillantemente non appena avremo definito la zona arancione. È la definizione della zona che probabilmente procurerà qualche punto interrogativo”.