14 agosto - 14 ottobre

Ponte Morandi tre mesi dopo, gli sfollati: “Emergenza abitativa conclusa ma ancora troppa incertezza”

Su demolizione, ricostruzione, decreto Genova. Intanto prende forma la questione "zona arancione"

Commemorazione crollo Ponte Morandi via Fillak

Genova. “La nostra emergenza abitativa si può considerare conclusa ma su tutto il resto c’è una quasi totale incertezza, non solo su demolizione e ricostruzione, ma anche sul decreto Genova che continua ad avere delle lacune preoccupanti”, così Franco Ravera, presidente del comitato degli sfollati di ponte Morandi, a tre mesi dal crollo del viadotto esprime il punto di vista di chi ha dovuto lasciare le proprie case.

“A tre mesi dal crollo il decreto non è ancora legge – continua – e noi temiamo che ci siano aspetti che potranno ricadere pesantemente sula figura del sindaco – commissario, stiamo preparando una memoria da consegnare ai parlamentari con cui abbiamo avuto dei contatti per sollevare alcuni punti poco chiari”. Ad esempio, per quanto riguarda i rimborsi legati agli espropri, non si parla di inquilini o dimoranti, ma solo di proprietari e usufruttuari, spiega Ravera.

Il comitato di sfollati attende inoltre che, entro fine mese, il ministro delle Infrastrutture e Trasporti Danilo Toninelli torni a incontrarli come aveva promesso in occasione del sopralluogo a Certosa all’inizio di ottobre. “Ci aveva promesso tempi certi per la ricostruzione – ricorda Franco Ravera – siamo ancora in attesa”.

Questa sera nuovo incontro con il Comune, come ogni martedì. All’ordine del giorno il secondo turno dei rientri nelle abitazioni, a causa di alcuni problemi logistici legati a maltempo e non solo, e poi la futura gestione delle molte donazioni private arrivate sul conto istituito dal comitato.

Sempre questa sera l’assessore al Bilancio del Comune di Genova Pietro Piciocchi sarà a Certosa per affrontare lo spinoso tema della perimetrazione della “zona arancione”.

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