Genova. “Sul Decreto Genova e sui risarcimenti c’è chi fa finta di non capire o, come il Movimento Cinque Stelle, cerca di nascondere decisioni inadeguate di ministri inadeguati”. Lo denuncia il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti via Facebook commentando la richiesta del M5S Liguria di aumentare le misure di risarcimento per i cittadini e le imprese coinvolte dal crollo del ponte Morandi. Già ieri la Regione era uscita con una nota ufficiale sul tema del Pris e dello schema di indennizzi per le grandi opere e di contro per gli sfollati e le imprese colpite dal crollo di ponte Morandi.
Toti coglie l’occasione per sottolineare i vulnus di un decreto, ora legge, che ha sempre criticato, con toni più o meno aspri. “La decisione di intervenire con un decreto, il Decreto Genova, di escludere Autostrade da ogni azione su Ponte Morandi, di fatto esautora ogni ente locale dalla possibilità di intervenire sui criteri di risarcimento”, ribadisce Toti. “Regione Liguria appoggerà ogni provvedimento per aumentare i risarcimenti, pertanto auspichiamo che i partiti di governo vogliano introdurre nella legge finanziaria i provvedimenti necessari”, dice.
E poi l’attacco ad Assoutenti e Consumatori Liguria: “Evitino di farsi propaganda a basso costo e basso contenuto di verità, ed evitino di fare disinformazione attraverso chi neppure ha fatto la fatica di leggere la legge. Preghiamo tutti coloro che si occupano di questioni così delicate di impegnarsi a conoscere ciò di cui parlano. Senza alimentare false speranze per propria ignoranza”.
Perché Adiconsum e Assoutenti, con i presidenti regionali Stefano Salveti e Rosanna Stifano, hanno affermato: “Rimaniamo basiti e increduli leggendo che secondo il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti il ‘Pris’ e’ totalmente superato e sostituito dalla norma nazionale e che ogni cambiamento per gli indennizzi per i cittadini colpiti dal crollo del Ponte Morandi debba avvenire con una legge del Parlamento. Questa presa di posizione del presidente della Regione chiude le porte alla tutela nei confronti di molti cittadini danneggiati gravemente dal crollo del ponte e dagli imminenti cantieri”.
Anche il Pd ha battuto il ferro caldo sul tema: “Inserire la ‘zona arancione’ del ponte Morandi nel ‘Programma regionale di intervento strategico’ per indennizzare i cittadini danneggiati dall’evento e preparare un provvedimento ad hoc per i proprietari di casa non residenti. Sono le due richieste avanzate dal gruppo del Pd in Consiglio regionale per evitare che “ci siano cittadini di serie A e cittadini di serie B”.
Anche il PD considera il decreto “totalmente inadeguato. Il Partito Democratico ha provato a modificarlo in Parlamento, ma gli emendamenti che abbiamo proposto sono stati respinti. Adesso l’unica soluzione è inserire nel Pris la zona arancione”.
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