La protesta

P*****e, sciacalli e pennivendoli: giornalisti in presidio a Genova con corteo improvvisato fino a De Ferrari

A difesa della libertà di stampa e dell'art. 21 della Costituzione

"Non solo formaggio", enogastronomia di Millesimo (Redazionale)

Genova. “Siamo tutti insieme sciacalli e siamo tutte p**** pennivendoli ma soprattutto siamo in piazza per difendere la libertà sancita dalla costituzione, libertà di stampa di parola e di critica. I giornalisti sbagliano, i singoli sbagliano Ma non si può criminalizzare un’intera categoria per gli errori di qualcuno. Se tu pensi di essere stato diffamato, puoi querelare o adire le vie legali per far valere le tue ragioni. Puoi anche non comprare i giornali che non ti piacciono e non seguono la tua linea” Lo ha detto il segretario dell’associazione ligure dei giornalisti Alessandra Costante a margine del presidio organizzato dai giornalisti genovesi e dal sindacato davanti alla Prefettura dopo gli insulti alla categoria da parte di alcuni esponenti del governo e della maggioranza.

“La libertà di stampa e sacrosanta – ha aggiunto Costante – l’articolo 21 della Costituzione è sacrosanto. Non possiamo accettare la criminalizzazione di una categoria perché in questa categoria ci sono colleghi che quotidianamente rischiano la vita che quotidianamente fanno il loro dovere e quotidianamente cercano di farlo al meglio. E lo sanno tanto di più i giornalisti di Genova che dal 14 agosto stanno dando puntualmente notizie di quella che è stata la più grande sciagura di Genova negli ultimi tempi cioè il crollo del ponte”.

Dopo il presidio i giornalisti genovesi, circa 200 persone grazie anche al supporto di Anpi provinciale e della Cgil, hanno dato vita a un piccolo corteo per via Roma fino a piazza De Ferrari. Nella giornata di oggi presidi e flash mob a difesa della libertà di stampa si sono tenuti nei principali capoluoghi italiani

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