Zona arancione

Monta la rabbia dei commercianti di Certosa isolati dal crollo del Morandi, questa sera assemblea in piazza Petrella

Delusi dall'annullamento dell'incontro al teatro Govi con Bucci, Toti e Rixi si organizzano nella protesta: "Non ci stiamo a vedere morire il quartiere, unici soldi per ora solo da Autostrade"

Certosa via Fillak Brin Morandi

Genova. “Non abbiamo intenzione di mollare il colpo, a oltre tre mesi dal crollo di ponte Morandi ribadiamo che lotteremo per salvare il quartiere di Certosa”. Un gruppo di commercianti della zona cittadina immediatamente a nord del viadotto sul Polcevera, una di quelle che più hanno accusato il contraccolpo di quel disastro, da un punto di vista economico e sociale, si preparano a una protesta vera, strutturata, forte, se non arriveranno risposte chiare e definitive.

“Avremmo voluto discuterne con il sindaco Bucci, il governatore Toti e il viceministro Rixi questa sera al teatro Govi di Bolzaneto, dove era fissata un’assemblea pubblica molto attesa dal territorio, invece quell’incontro, sabato, è stato annullato”, spiega uno dei portavoce della rete di commercianti, Pietro Lombardo.

E’ stata anche inviata una lettera a Marco Bucci: “A nome di tutta Certosa, Rivarolo e della Valpolcevera chiediamo che l’incontro non sia annullato, un incontro che sarebbe stato un momento di confronto importante su ciò che ci aspetterà in futuro, per le nostre attività e per la vita delle nostre delegazioni”.

Il gruppo di negozianti di Certosa, la cui protesta viene sposata anche da diversi cittadini, ha deciso di vedersi comunque, questa sera, lunedì 26 novembre, alle 21e30, in piazza Petrella, all’aperto, per organizzarsi e fare il punto delle questioni che maggiormente attanagliano il quartiere. “A partire dalla richiesta di essere ricevuti dallo stesso sindaco e dalle istituzioni – continua Lombardo – ma anche per capire come muoverci se non saremo ascoltati”.

A Certosa, a oltre tre mesi dal crollo del Morandi, si fanno i conti con un calo del fatturato, un isolamento logistico e la sensazione che le misure a sostegno del territorio non siano ancora ben definite. “Aspettiamo di sapere cosa sarà la zona arancione e in cosa consisteranno gli aiuti – prosegue – ma per adesso non abbiamo visto nulla, dobbiamo continuare a pagare le tasse come sempre e gli unici soldi che sono arrivati sono quelli di Autostrade per l’Italia”.

Persino un tema apparentemente secondario, come quello dell’installazione delle luminarie natalizie, brucia. “Ci sarà un tunnel luminoso a Brin, ma nel resto del quartiere?”, dice Lombardo. Dobbiamo attendere il 7 dicembre e non sappiamo quanto abbiano potuto pagare i negozianti, per la loro parte di quota, vista la difficoltà del momento.

L’invito all’assemblea in piazza Petrella di stasera è aperto a tutti i cittadini, commercianti e non. “Le difficoltù aumentano giorno dopo giorno – conclude Pietro Lombardo – nessuno ci sta aiutando, siamo pronti a manifestare, se ce ne sarà bisogno”.

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