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L’emergenza Morandi diventa case history al forum nazionale di gestione del rischio in sanità

La vicepresidente della Regione Sonia Viale ha portato il caso Genova all'evento di Firenze

Pronto soccorso Villa Scassi

Firenze, “Nella storia del nostro Paese, il crollo del ponte Morandi è stata una tragedia immane, un unicum che ha richiesto interventi immediati sul fronte sanitario, non supportati da protocolli o linee guida già esistenti. La capacità di risposta messa in campo sul territorio per far fronte all’emergenza possono costituire un modello che la Liguria mette a disposizione del sistema Paese”. Così la vicepresidente e assessore alla Sanità di Regione Liguria Sonia Viale intervenuta oggi a Firenze al 13° Risk Management in Sanità, un evento nazionale con una sessione dedicata alla risposta del sistema sanitario ligure alle criticità determinate dal crollo del ponte Morandi, il 14 agosto scorso.

“Nell’immediatezza del crollo – ha ricordato la vicepresidente Viale – è stato predisposto un piano operativo d’emergenza che ha coinvolto tutti i presìdi ospedalieri genovesi e liguri. Ad esempio, nel giro di poche ore all’Ospedale Policlinico San Martino 13 sale operatorie erano pronte ad accogliere eventuali feriti. Il Nue – Numero unico di emergenza 112 ha ricevuto e gestito circa 5mila chiamate, il sistema dei soccorsi sul posto ha funzionato così come nella rete ospedaliera genovese”.

Poi si è aperta la seconda fase, con l’assistenza psicologica ai parenti delle 43 vittime, ai feriti e ai loro familiari, agli sfollati e agli operatori. “Al contempo – continua Viale – abbiamo organizzato una risposta rispetto alla necessità di limitare il più possibile gli spostamenti della popolazione per bisogni di salute, a causa dell’interruzione dei collegamenti all’interno della città e tra il ponente e il levante ligure, da un lato potenziando le prestazioni ambulatoriali nei distretti maggiormente colpiti dai disagi provocati dal crollo del ponte e, dall’altro, facendo spostare le equipe mediche: ad esempio gli specialisti dell’Istituto Gaslini, hub regionale per la pediatria, si stanno spostando non solo nei distretti ma anche nel savonese e nell’imperiese per le prestazioni ambulatoriali nei territori che hanno difficoltà di collegamento con Genova. Abbiamo anche supportato gli operatori per agevolarli negli orari di entrata e uscita dal servizio e aprendo una foresteria. È stato un lavoro di rete, coordinato dall’Azienda Ligure Sanitaria, che può costituire un modello di intervento sanitario nelle criticità a livello nazionale”.

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