Genova. “La Regione Liguria – affermano Sergio Rossetti, consigliere Pd in Regione Liguria, e Giovanni Lunardon, capogruppo Pd in Regione Liguria – è chiamata a impegnarsi affinché riprendano al più presto i lavori del Nodo Ferroviario, opera infrastrutturale di importanza fondamentale e strategica, ancora di più dopo il crollo del ponte Morandi. L’opera è stata progettata più di dieci anni fa, per un totale di 600 milioni di euro interamente finanziati da Rete Ferroviaria Italiana”.
L’azienda a cui sono stati assegnati i lavori, Astaldi, dopo regolare gara, ha aperto una procedura di concordato preventivo e rischia di non poter procedere a causa di una congiuntura internazionale che l’ha portata ad avere una grave crisi di liquidità. I cantieri di Brignole e di Fegino, quelli dove cioè insistono le opere civili, sono quelli più indietro.
“Occorre evitare in tutti i modi una nuova gara e due anni di ulteriore blocco – continuano i consiglieri Dem – La Regione Liguria ha gli strumenti, l’articolo 49 bis della legge n. 30/2008, che consentono un anticipo di cassa integrazione per evitare il fallimento dell’azienda, che ricadrebbe non solo sui dipendenti, ma anche su tutte le aziende fornitrici e naturalmente sui cittadini. Sono i fondi regionali che fanno capo a Filse, di cui in passato hanno usufruito gli esodati e anche altre aziende del territorio, a cui la Regione può accedere finanziando in modo adeguato il fondo ad hoc costituito nella precedente legislatura”.
L’idea è quindi, per aiutare le aziende in difficoltà e per evitare lo stop ai lavori, anticipare la cassa integrazione per i prossimi due mesi, in attesa che scatti la cassa nazionale, vuole dire dare un reddito natalizio ai lavoratori in difficoltà.