Genova. “Sulla Gronda bisogna capire chi la fa, chi la finanzia e quando comincia il cantiere. C’era un progetto definitivo finanziato da Autostrade, il contenzioso tra Governo e Aspi evidentemente rallenta la pratica: credo che la metta in forse”. Così il governatore Giovanni Toti stamani ammette che il progetto di raddoppio dell’A10 nel tratto interessato dal crollo del ponte Morandi è ‘in forse’ dopo l’annunciata revoca della concessione a Aspi che avrebbe dovuto aprire il cantiere a inizio 2019.
“Vorremmo sederci a un tavolo – dichiara Toti rivolgendosi al Governo -, perché quello che non vorrei, dopo aver perso tempo su tante cose per dieci anni, è ricominciare da capo il dibattito sulla Gronda, un dibattito già visto e già vissuto e che non ha portato benissimo a Genova, visto che non abbiamo ancora l’opera”.
Il governare ha anche commentato il progetto grillino di una ‘gronda bassa’, ovvero di un semplice raddoppio della A10: “Ricominciare da capo con un progetto nuovo l’iter della Gronda autostradale di Ponente lo vedo piuttosto azzardato, se c’è da ritoccare il progetto esistente e migliorarlo, nulla quaestio, mi sembra una cosa di buonsenso, ma solo se c’è da miglioralo”.
Per Toti “piccola, grande, media, alta, bassa, bassissima o altissima Gronda: va tutto bene purché si faccia un’infrastruttura che Genova aspetta da almeno un decennio. – ha commentato – Sono disponibile a qualsiasi cosa purché i cantieri della Gronda dopo un decennio di inconcludenti dibattiti si aprano nel primo trimestre 2019”.