Genova. Una delle partite più difficili per gli uomini di Giampaolo, che hanno faticato dopo aver subito il pareggio rossoblù. Proviamo a capire punti di forza e di debolezza a seconda di quanto visto nel derby.
Il saper stringere i denti. Proprio perché ha subito per almeno 60 minuti l’iniziativa del Genoa (dal gol del pareggio al 75′ quando il Genoa è calato fisicamente), la Sampdoria ha dimostrato un discreto carattere, tornando a manovrare a tutto campo proprio nel finale di partita, non appena ci sono stati degli spiragli, non rinunciando alla qualità dei suoi palleggiatori.
Un portiere che sta crescendo. Senza le parate di Audero probabilmente staremmo a parlare di un altro risultato. Il ventunenne ha dimostrato grande freddezza nel suo primo derby e tutto ciò può far solo che bene alla sua crescita come atleta.
Quagliarella, un sempreverde. Come ha detto Giampaolo, a Quagliarella servono queste partite, perché le gioca meglio di altre. È sempre l’ultimo ad arrendersi e la sua classe lo fa spiccare su tutti, nonostante i 35 anni.
La gestione dei cambi. Giampaolo ha sempre mostrato grande capacità di leggere la partita e di raddrizzarla anche grazie alle sostituzioni. Stavolta, a stonare, è stato il mancato ingresso di Kownacki, che era già in maglietta e calzoncini, ma non ha fatto in tempo a entrare nei tre minuti di recupero. Il giocatore ha mostrato un po’ di insofferenza.
La condizione fisica. Nonostante Giampaolo tenti di minimizzare, sono diversi i giocatori acciaccati che stanno stringendo i denti in questo periodo, oltre a chi è fuori per infortunio.