Idea

Dal materiale di scavo dello scolmatore del Bisagno il progetto di un maxi ripascimento delle spiagge genovesi

L'ipotesi è stata lanciata dal sindacato balneari che ha messo sul piatto 100 mila euro per una variante al progetto esecutivo dell'opera elaborata da Rocksoil e che prevede spiagge più lunghe fino a 15 metri. Ma c'è l'incognita dell'ecosostenibilità

Ripascimento

Genova. I balneari genovesi, attraverso il sindacato Sib Confcommercio, hanno finanziato con 101 mila euro un progetto per il ripascimento delle spiagge di Genova che integrerà il progetto esecutivo dello scolmatore del Bisagno realizzato dalla società Rocksoil.

L’idea prevede che i 750 mila metri cubi di materiale di scavo per la grande opera di messa in sicurezza del torrente siano utilizzati per ripascimenti strutturali del litorale, opera che porterebbe alcune spiagge ad allungarsi fino a 15 metri.

L’annuncio è arrivato da Claudio Galli, responsabile genovese del Sib, durante una commissione consiliare sui danni della mareggiata del 29 ottobre e che si è svolta in Comune a Genova. “Sono circa 20 sui 35 presenti a Genova gli stabilimenti che ne avrebbero beneficio – spiega Galli – per questo abbiamo deciso di investire nella variante al progetto, su suggerimento delle amministrazioni comunale e regionale, ora bisognerà passare attraverso l’approvazione della Regione e della conferenza dei servizi”.

Nei 101 mila euro sono compresi gli studi tecnici dei fondali, propedeutici alla definizione del progetto. I lavori non partirebbero che nel 2020. Sempre che tutti i via libera arrivino, visto che l’opera avrebbe un forte impatto ambientale (tra fondali, presenza di posidonia, fauna marina, la presenza di una quantità così alta di materiale non potrebbe non avere una ricaduta).

L’opera di ripascimento, che si stima possa costare tra i 4 e i 7 milioni di euro, sarebbe finanziata dalle aziende che eseguiranno i lavori, rientrando nei 165 milioni previsti dal piano #Italiasicura. “Dovremmo attendere almeno tre o quattro anni per avere i nostri litorali in sicurezza – conclude Galli – e comunque ci sarà bisogno anche di opere di tutela come dighe soffolte e pennelli”.

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