La banca dei genovesi

Carige, dopo l’ok del Fitd scatta l’emissione di un bond tra 320 e 400 milioni. Presto un nuovo aumento di capitale

Per operazioni di "pulizia" sui conti e accantonamenti il bilancio dei primi 9 mesi 2018 si chiude con un rosso di 189 milioni. L'ad Innocenzi non esclude avvio dell'aggregazione entro fine 2019

Sedi istituzionali e palazzi e piazze simbolo della città

Genova. Il cda di Carige ha dato il via libera all’emissione di obbligazioni subordinate tra i 320 e i 400 milioni di euro, che avverrà a fine mese, propedeutico a un aumento di capitale da 400 di milioni a marzo 2019: sono alcune delle principali mosse di rafforzamento patrimoniale del nuovo corso della “banca dei genovesi”, dopo il rinnovo del consiglio di amministrazione. Cda che ha ancora approvato i dati della trimestrale (primi nove mesi 2018), negativi per 189 per alcune operazioni di accantonamenti e di pulizia su crediti deteriorati e dubbi necessari per rispondere alla Bce. Sono alcuni dei punti spiegati dall’amministrazione delegato di Carige Fabio Innocenzi, insieme al presidente del Cda Pietro Modiano in conferenza stampa. La presentazione delle decisioni del Cda è stata posticipata a dopo le 17 per attendere la chiusura dei mercati.

L’operazione di emissione di bond sarà condotta con il sostegno del Fondo interbancario di tutela dei depositi (Fitd), istituzione che riunendo le banche italiane costituisce una tutela per i risparmiatori in caso di dissesto e che potrebbe impedire l’intervento dello Stato per salvare i conti dell’istituto di credito. In particolare lo strumento è quello dello schema volontario la cui assemblea, proprio nel pomeriggio di oggi, ha dato il via al prestito di 320 milioni. (Esiste una possibilità che il fondo diventi azionista in caso gli azionisti attuali della banca avessero un disimpegno e non ci fossero altri interessi, ma non sarebbe comunque nella natura del fondo diventare soggetto di maggioranza assoluta all’interno della banca, precisa Innocenzi)

L’operazione relativa all’obbligazione, necessaria per adempiere alle richieste della Bce sui requisiti patrimoniali, è un primo passo verso un nuovo aumento di capitale che sarà discusso durante la prossima assemblea degli azionisti, come detto, a marzo 2019. L’aumento servirà sia per migliorare il Cet1 di Carige sia per rimborsare gli investitori del Fitd. “L’operazione non è solo propedeutica all’aumento di capitale – spiega Innocenzi – ma anche per far ripartire la banca”.

Entro fine mese (30 novembre) Carige dovrà presentare alla Banca centrale europea un documento formale di ipotesi di conservazione del capitale. Negli ultimi 4 anni per operazioni di aumento di capitale di Carige sono stati di fatto bruciati oltre 200 milioni di euro. Nel 2017 si è attuato quello sottoscritto per 544 milioni di euro. Oggi le contrattazioni sul titolo sono state sospese.

Anche se il ministro dell’Economia Giovanni Tria ha più rassicurato i mercati e i risparmiatori, le principali agenzie di rating giudicano “a rischio fallimento” (Fitch ha fatto scattare l’ultimo downgrade il mese scorso). Gli analisti la considerano sulle soglie del default specialmente in un momento di aumento dello spread come quello attuale, visto che ha ridotto il valore dei 3,7 miliardi di titoli di stato che la banca ha nel suo portafoglio. Carige nel 2017 ha perso 388 milioni su 516 di fatturato.

“Carige è messa in sicurezza grazie alla forza intrinseca – ha detto il presidente del Cda Pietro Modiano – al fatto che abbiamo dimostrare di aver fatto una pulizia radicale dei conti e al fatto che intorno a Carige si è riunita una solidarietà di mercato che ci permette di raggruppare una pulizia di bilancio e una strategia di progressivo rafforzamento operativo”. Ancora non ci sono vere certezze sulla quantità di risorse che i principali azionisti, a partire dal più forte Malacalza, fino ad arrivare a Volpi e Mincione, saranno disposti a stanziare per la sottoscrizione dei nuovi bond. “Abbiamo dato poco tempo forse agli azionisti per prendere determinate decisioni – ha spiegato Pietro Modiano – ma siamo sicuri che saranno vicini alla banca quando ce ne sarà bisogno”.

Si è parlato anche di future aggregazioni, “Non sappiamo se entro il 2019 – ha affermato l’ad Innocenzi – dipenderà dalle condizioni di mercato, e non abbiamo ancora stabilito un dialogo con qualcuno ma stiamo valutando vari tipi di aggregazioni, ma credo che un percorso entro il 2019 sia più che sufficiente per fare ogni analisi e se c’è la possibilità anche avviare la parte operativa dell’aggregazione”.

Più informazioni
leggi anche
Sedi istituzionali e palazzi e piazze simbolo della città
Day after
Carige, dopo la presentazione del piano di rafforzamento il titolo non fa prezzo: calo teorico del 48%
Sedi istituzionali e palazzi e piazze simbolo della città
La banca dei genovesi
Carige, il 22 dicembre l’assemblea per deliberare il nuovo aumento di capitale da 400 milioni

Per favore, disabilita AdBlock per continuare a leggere.

Genova24 è un quotidiano online gratuito che non riceve finanziamenti pubblici: l’unica fonte di sostegno del nostro lavoro è rappresentata dalle inserzioni pubblicitarie, che ci permettono di esistere e di coprire i costi di gestione e del personale.
Per visualizzare i nostri contenuti, scritti e prodotti da giornalisti a tempo pieno, non chiediamo e non chiederemo mai un pagamento: in cambio, però, vi preghiamo di accettare la presenza dei banner, per consentire a Genova24 di restare un giornale gratuito.