Genova. Prendete “La terra dei cachi” di Elio e le storie tese, aggiungeteci un po’ di sana ironia della disperazione – quella qualità che forse più di altre, più della tanto citata resilienza, sta permettendo agli abitanti del ponente e della Valpolcevera di alzarsi ogni mattina e portare avanti la propria esistenza nonostante i problemi logistici da crisi di nervi imminente. Prendete una delle situazioni più caratteristiche della Genova dopo il crollo del Morandi: ovvero il fatto che un giorno sì e l’altro anche, quella che è di fatto l’unica strada di collegamento senza interruzioni (esclusa l’autostrada) tra l’area a nord e quella a sud dei monconi del viadotto Morandi, diventa off limits per l’allarme lanciato dai sensori.
Mixate il tutto con un po’ di karaoke, qualche effetto sonoro e la collaborazione di alcuni amici e colleghi di sventura. Ed ecco che ne verrà fuori “30 giugno song”, una canzoncina spassosa, ma in fondo anche molto seria e che riflette alla perfezione la vita di chi ogni giorno spera che i sensori non si muovano di un centesimo di millimetro.
L’hanno realizzata e diffusa alcuni esponenti del comitato Oltre il ponte c’è, lo stesso che all’inizio di agosto aveva portato in piazza gli abitanti della Valpolcevera
Tra gli autori Emilio Rizzo, Andrea Brina e il giovane Jordan Verallo, noto youtuber polceverasco doc.