Genova. Proseguono le indagini legate al crollo di ponte Morandi e i periti nominati dalla procura di Genova, che indaga per omicidio colposo, disastro colposo e attentato alla sicurezza dei trasporti, hanno trovato altri due reperti “chiave” che potrebbero, dunque, essere inviati insieme all’ormai celebre “132” (una parte di strallo in cui viene evidenziata la corrosione dei cavi in acciaio) al laboratorio di Zurigo.
I due nuovi reperti sono una porzione di impalcato e un tratto della pila crollata. Il viaggio in direzione della Svizzera inizierà la prossima settimana a bordo di tir scortati dalla guardia di finanza.
Con la prossima settimana intanto riprendono gli interrogatori: lunedì e martedì sarà il turno degli ingegneri Spea, tra gli indagati, che si occuparono di redigere il progetto di retrofitting, ossia la ristrutturazione delle pile nove, quella crollata, e della dieci, quella che tuttora insiste sulle case.
In tribunale arriveranno Massimiliano Giacobbi ed Emanuele De Angelis. Il 23 novembre sarà il turno dell’ad di Autostrade Giovanni Castellucci.