Genova. 43 rintocchi di campana tibetana e 43 rose bianche lasciate sotto il ponte a ricordare le 43 vittime del crollo di ponte Morandi, alle 11.36 di questa mattina, a tre mesi esatti dal disastro. Così, al limite della zona rossa vicino alla pila 10 del viadotto, in via Fillak a Certosa, si è svolta la cerimonia commemorativa per i morti del 14 agosto.
“Siamo qui per non dimenticare, con quasi tutti gli sfollati e le associazioni che sono tuttora presenti quotidianamente” ha detto Ennio Guerci, uno dei portavoce del
Comitato degli sfollati, parlando al microfono.
Una cerimonia sobria e silenziosa dove non è mancata la commozione. A tre mesi dal crollo, continua Guerci, “la necessità degli sfollati è che venga convertito in legge al più presto il decreto Genova in modo che il sindaco e commissario Marco Bucci possa iniziare a procedere con i lavori di demolizione prima e ricostruzione poi”.
Un centinaio di persone tra sfollati, volontari di protezione civile e di associazioni, si è poi riunito davanti alle macerie del pilone 9, quello crollato, per recitare preghiere per i morti del viadotto. A una portavoce del comitato degli sfollati, Giusy Moretti, e al consigliere delegato alla protezione civile del Comune, Sergio Gambino, è stato permesso di valicare il limite della zona rossa e di deporre 43 rose proprio sui resti del viadotto. “Siamo qui perché le generazioni future devono ricordare. La nostra presenza e’ un monito affinché certe tragedia non accadano più”, ha detto Moretti.
Alla commemorazione non erano presenti familiari delle vittime.
Intanto sono riprese le attività di recupero dei beni da casa degli sfollati che erano state sospese tra ieri e stamani per alcuni allarmi dei sensori montanti sui monconi del ponte.