Genova. C’è l’acqua, forse un po’ troppo cristallina, del torrente Polcevera, il santuario della Madonna della Guardia sullo sfondo, la “sacra famiglia” con asinello e bue, al riparo di quella che sembra una baracca. Ma è il cavalletto della pila 9 di ponte Morandi. Un presepe ispirato al disastro, non certo per celebrarlo, ma per andare oltre, è quello che è stato ideato e realizzato da don Valentino Porcile, parroco di Sturla, non certo nuovo a iniziative che attirano l’attenzione.
Don Valentino ne parla come di un “presepe da demolire il prima possibile”. La natività “attuale” è accompagnata da una preghiera. Per le famiglie, i feriti, chi ha perso i propri cari, il mondo del commercio e dell’impresa, le autorità e la politica, persino. E persino per “i responsabili di tutto questo, perché riconoscano i loro errori, paghino la giustizia umana”.
Con un intento: “Dicono che presto comincerà la demolizione del ponte. Se così fosse, anche questo presepe giorno per giorno sarà smontato in modo identico. Sarebbe stupendo demolire il presepe prima di Natale, vero?”, dice Don Valentino, con un post su Facebook, rivolto direttamente a Gesù. “Sono convinto che, per una volta, Tu per primo ne saresti felice”.