Genova. E’ di Groupe Em2c, una società francese con sede a Lione, specializzata nel recupero immobiliare di grandi spazi urbani la proposta considerata vincitrice della seconda fase della gara per la valorizzazione e acquisizione degli spazi della fiera di Genova nell’ambito del progetto Waterfront Levante. “Sono arrivate sei manifestazioni di interesse – ha spiegato Simonetta Cenci, assessore all’Urbanistica del Comune di Genova in conferenza stampa – ma una sola, che considerava tutti i lotti di vendita e non solo lotti parziali, è stata giudicata ammissibile”. Gli altri gruppi partecipanti, che però non sono stati ammessi alla seconda fase, sono Camerana, Cds holding, il binomio tra lo studio di architetti Pessina e quello di ingegneria Gnudi e le straniere Lom Group e Oudenadl Groupe.
Il progetto Waterfront Levante è stato elaborato dall’architetto Renzo Piano e dalla società Renzo Piano Building Workshop, donato a Comune di Genova, Regione Liguria e Autorità di sistema portuale del Mar Ligure occidentale il 31 ottobre scorso. La proprietà degli immobili in vendita – tutto il compendio della fiera (palazzina uffici, padiglione C, M, D e palasport) escluso il padiglione Jean Nouvel – è della società Nuova Foce, interamente partecipata da Spim, l’immobiliare posseduta dal Comune di Genova. Il valore complessivo dell’operazione è di circa 200 milioni di euro per un’area di circa 84 mila metri quadri.
Da adesso si entra nella seconda fase di vendita. Entro la fine di dicembre, come da tabella di marcia, ci sarà la selezione finale e la firma del contratto. Oltre alle vicende di ponte Morandi, il ritardo sui tempi, di qualche settimana finora, è stato legato anche alle richieste dei partecipanti alla prima fase – sei – che avevano bisogno di tempo, appunto, per poter garantire la fideiussione di 2 milioni necessaria per accedere alla manifestazione d’interesse.
Mentre per quanto riguarda gli immobili padiglione C, palazzina uffici, padiglione M, padiglione D, resta confermato che dovranno essere demoliti a carico dell’acquirente, che avrà anche in carico l’esecuzione dello scavo per il canale navigabile previsto dal progetto. Il Comune di Genova sta intervenendo, invece, con fondi pubblici a valere sul Patto per Genova alla demolizione dell’ex NIRA, allo scavo dell’imbocco del principale canale e al miglioramento della viabilità limitrofa. Il disegno complessivo prevede inoltre una possibile riqualificazione dell’area di Piazzale Kennedy, attualmente in concessione al Comune di Genova che ha richiesto all’Autorità portuale il prolungamento della concessione di altri 50 anni.
“Questo progetto dimostra che la città non si ferma – dice il sindaco di Genova Marco Bucci – siamo in ritardo sulla tabella di marcia di circa due settimane, stanno proseguendo anche i lavori di demolizione dell’ex Nira, e a fine anno avremo la selezione finale e la firma del contratto, vogliamo che in quell’area Genova si riprenda il mare, l’acqua e cittadini e turisti la possano vivere in maniera diversa rispetto ad adesso”.
“Il Waterfront Levante è un progetto strategico per la città – aggiunge il presidente della Regione Toti – e si inserisce in un piano molto articolato, è una delle grandi future opere urbanistiche di questo Paese come lo fu 26 anni fa il nuovo porto antico, noi – continua Toti – proponiamo una nuova sistemazione di un’area, con un progetto di Renzo Piano, quindi di respiro internazionale, e che non porterà solo nuovi volumi per quella parte della città, ma nuove energie per rendere la zona più attrattiva”.
“Questa è, metaforicamente, la prima pietra per il rilancio integrale della città – rimarca l’assessore allo Sviluppo economico Giancarlo Vinacci -. Seguiranno altri investimenti e, soprattutto, ciò che ravviso è l’importanza di aver avuto un “disegno”, quello dell’architetto Renzo Piano, che ha concorso a dare a Genova una visibilità internazionale”.
“Già lo si era intuito nel corso di questi mesi con alcune richieste di chiarimenti provenienti dall’estero e ora lo hanno confermato le offerte: l’interesse su queste aree è a livello internazionale – conferma Stefano Franciolini, amministratore delegato di Spim – Grandi gruppi hanno capito che è possibile investire sul Waterfront di Genova”.