Genova. Via Trenta giugno 1960, la strada sotto ponte Morandi, può riaprire con una strettoia. Lo ha deciso il gip Angela Nutini che ha accolto la richiesta del commissario per l’emergenza e presidente della regione Giovanni Toti.
Il giudice ha stabilito dunque che la strada, delimitando la zona dove ci sono i reperti, potrà riaprire. Manca tuttavia ancora il via libera del Comune di Genova e manca ancora, naturalmente, una data. Difficile, ma non impossibile, che la riapertura possa avvenire entro il fine settimana.
Si tratta di una decisione fondamentale, primo passo per tornare a un collegamento diretto tra la val Polcevera “alta” e “bassa”, senza dover passare da Borzoli o dall’Autostrada. Una decisione attesa da tempo, visto che la strada è libera dai detriti, ma è stata comunque interessata dal crollo.
“A questo punto vediamo la luce oltre quel muro metaforico che isolava la Valpolcevera e riteniamo di poter dare, nei prossimi giorni, l’annuncio della riapertura imminente”, il commento del presidente della Regione Liguria, Giovanni Toti. “Occorre, come ha spiegato il sindaco, segnaletica, semafori per eventualmente bloccare la circolazione in caso di notizie negative dai sensori, occorre lavorarci alcuni giorni e occorrono le ultime verifiche dei sensori nuovi, più sensibili – continua Toti – che verranno montati sul ponte nelle prossime ore a tutela degli automobilisti”.
“Finché non vediamo la strada aperta non ci crediamo, ma possiamo dire di essere moderatamente soddisfatti”, Emilio Rizzo, uno dei portavoce del comitato Oltre il ponte, che ieri ha organizzato la manifestazione della Valpolcevera a Genova, alla notizia che il gip del tribunale di Genova ha dato l’ok all’apertura di via Trenta Giugno anche se con una delimitazione sulla parte interessata dai monconi del viadotto, che restano sotto sequestro.
“Il sindaco Bucci – continua Rizzo – ieri ci ha parlato di venerdì, ma preferiamo non avere date o annunci fino a che non ci sono notizie certe, questo è comunque un passo avanti ma non è sufficiente, le nostre richieste per la vallata sono anche altre”. La riapertura di altre strade, come via Fillak e via Perlasca, il potenziamento degli ospedali Celesia e Gallino e la certezza di risorse economiche per aiutare popolazione e imprese, come hanno spiegato ieri in piazza. “Se le cose andranno per il meglio – afferma Rizzo – via Trenta Giugno sarà riaperta in entrambi i sensi di marcia, anche se con una strettoia, il sindaco ci ha spiegato di voler collegare un impianto semaforico ai sensori montati sul ponte per chiudere, eventualmente, la strada in presenza di pericoli”.