Genova. “Avremmo preferito che fosse Autostrade a ricostruire il ponte, perché è il concessionario e aveva il dovere e le competenze per farlo, crediamo che l’articolo 1 del decreto Genova, che esclude Aspi dalla ricostruzione, non sia coerente con la volontà espressa invece dal governo di realizzare un nuovo viadotto al più presto”.
Lo ha detto Giovanni Mondini, presidente di Confindustria Genova durante i lavori degli Stati generali dell’economia, organizzati dal Comune di Genova nel quartiere di Certosa, “zona arancione” dopo il crollo di ponte Morandi. Secondo Mondini il coinvolgimento di Autostrade “avrebbe evitato i possibili ricorsi e avrebbe permesso di procedere senza gare, in collaborazione con il commissario”.
Per il presidente di Confindustria Genova, “Se non come diretto realizzatore, Aspi avrebbe potuto svolgere un ruolo di stazione appaltante, per lavorare con tempi più stretti”.
“Lascio sempre tutte le porte aperte, non ne chiudo mai una, alla fine cercheremo di fare la scelta migliore”, commenta il sindaco di Genova e commissario per la ricostruzione Marco Bucci. Bucci ha già dichiarato, più volte, che il decreto Genova impone comunque l’esclusione di Aspi dalla ricostruzione. Sull’ipotesi di ricorsi da parte della società il sindaco-commissario dichiara: “Trasparenza e onestà sono le migliori armi”.