Il recupero

Ponte Morandi, dentro la zona rossa: nel silenzio spettrale i traslochi degli sfollati fotogallery

Solo le piante che hanno resistito sui balconi testimoniano che queste case erano abitate

zona rossa ponte morandi,

Genova. Una via deserta, senza più auto parcheggiate ormai da settimane, i palazzi che sembrano disabitati da bel più di due mesi, alcune finestre rimaste aperte e un silenzio spettrale, se non fosse per il vociare dei cronisti e degli operatori fatti entrare in zona rossa a bordo di un piccolo pullman turistico aperto.

L’unica traccia che queste case fossero abitate sono le piante che resistono sui balconi.

I primi cittadini a entrare, contemporaneamente, sono stati alcuni inquilini dei civici 11 e 16 e 5 e 6 quelli più lontani dalla pila 10 del viadotto. Il capo protetto da un caschetto, e tre vigili del fuoco per turno, hanno iniziato a riempire gli scatoloni forniti dal Comune, già montati per evitare di perdere tempo nelle due ore concesse, e a collocarli sulle piattaforme mobili da trasloco. In tutta la giornata, secondo i piani, entreranno 24 famiglie.

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