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Dal Campasso a Quarto, le nuove case per gli sfollati di ponte Morandi: “Abbiamo traslocato i mobili, vedremo di traslocare anche il cuore” fotogallery

Sono nove gli appartamenti assegnati questa mattina, in tutto Cassa depositi e prestiti ne metterà a disposizione 40.

Genova. “Abbiamo traslocato i mobili, ora vedremo di traslocare anche il cuore”. La signora Erminia Merlo, a 81 anni, guarda con un po’ di commozione la sua nuova casa, quella che per 18 mesi le è stata messa a disposizione da Cassa depositi e prestiti dopo che la sua “vera” casa, in via Porro, è ora off limits a causa del crollo di ponte Morandi.

Il suo è uno dei nove appartamenti che sono stati assegnati e consegnati questa mattina all’interno dell’ex ospedale psichiatrico di Quarto, nella cosiddetta ex palazzina delle infermiere la quale, inizialmente era stata ristrutturata dalla studio Canepa come foresteria aggiuntiva per l’Istituto italiano di tecnologia.

In futuro, nello stesso edificio, saranno realizzati complessivamente 40 appartamenti per gli sfollati. Altri erano stati ricavati, da subito, dai condomini per le forze di polizia in via Romairone, a Bolzaneto (di proprietà di Arte).

Case sfollati Quarto

“Oggi consegniamo alcune delle ultime case – dice il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti – forse tra le più belle, perché sono già arredate, parte di un complesso molto prestigioso, a Quarto, che Cassa depositi e prestiti ha messo a disposizione all’interno di un protocollo di collaborazione che abbiamo trattato assieme agli attuali vertici”. “Il tema degli sfollati – continua Toti – si risolverà con il decreto quando tutte le case di via Porro e via Campasso saranno indennizzate con le cifre stabilite”.

“Questo è un segnale di aiuto che abbiamo voluto dare alla città – afferma Salvatore Sardo, amministratore delegato di CDP immobiliare – che ha vissuto una situazione così difficile. Abbiamo cercato di accelerare i tempi al massimo per rendere le case disponibili in un periodo di tempo estremamente breve”. Un risultato molto importante, anche perché ha permesso di mettere un altro tassello sull’emergenza delle persone rimaste senza abitazione.

Un lavoro importante che ha permesso di dare un segnale alle famiglie grazie anche alle persone, come ha ricordato il sindaco, Marco Bucci: “Che in silenzio hanno lavorato sodo per raggiungere l’obiettivo. A Genova abbiamo lavorato tutti in maniera coesa, dimostrando che la città è forte e può ripartire”.

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