Genova. L’annuncio porta la data di giovedì scorso, ma al sindaco e commissario straordinario Marco Bucci, il progetto di ricostruzione di ponte Morandi da parte di Autostrade per l’Italia è arrivato solo ieri sera. Composto da 40 elaborati tecnici e strutturali, accompagnati da una relazione generale, prevede l’opzione più breve, di soli 9 mesi per la ricostruzione a partire dall’ok al progetto, considerando anche l’adozione di penali sulle tempistiche.
Nella mail con il progetto, la società ricorda la disponibilità a sviluppare nel dettaglio anche le altre opzioni. Tutto dipende dall’utilizzo o meno di microcariche esplosive per abbattere i monconi e dal numero di edifici e strutture che saranno “salvate” nella demolizione.
“Autostrade, si legge in una nota della società, ritiene che la presentazione di tale soluzione progettuale e operativa sia doverosa e legittima e la più efficace per ripristinare in tempi certi e rapidi la tratta autostradale Genova Aeroporto-Genova Ovest, auspicando (ovviamente salva la tutela delle sue ragioni) che possa essere positivamente valutata dal commissario straordinario e dalle istituzioni”.
Una mossa che, di fatto, è un atto dovuto, fino a che, almeno, non sarà ufficiale la revoca della concessione e l’esclusione di Autostrade dalla partita della ricostruzione – con la conversione del decreto Genova in legge – ma che lascia intendere come Aspi sia tuttora impegnata a rientrare in gioco. Ieri, sulla possibilità di ricorsi al decreto Genova, Marco Bucci aveva messo in allerta il governo: “Bisogna che ci creiamo una buona corazza, se ci fossero ritardi dovuti ai ricorsi per i genovesi sarebbe un pessimo segnale”.