Genova. “Già il 20 settembre Ericsson ha informato i propri dipendenti della sede di Genova dell’introduzione di una maggiore flessibilità in ingresso, consentendo l’arrivo sul luogo di lavoro tra le 7.00 e le 10.30 del mattino. Questa misura si somma alla possibilità, già in vigore da anni in tutte le sedi di Ericsson in Italia, di lavorare in mobilità in base alle esigenze di business, professionali e personali”.
Così la multinazionale Ericsson corregge il Movimento 5 Stelle, o meglio, precisa, come stanno le cose dopo la denuncia lanciata dalla portavoce M5S in consiglio regionale Alice Salvatore. “In un momento di grandissima difficoltà per Genova e per i genovesi, specialmente a Ponente, Ericsson è l’unica azienda degli Erzelli che non permette ai dipendenti di svolgere la propria attività tramite telelavoro o smartworking, né garantisce un servizio navetta straordinario per raggiungere la collina”, aveva dichiarato Salvatore.
“Insomma, una chiusura su tutta la linea – dice la portavoce Alice Salvatore – che stona con il clima che si respira in città, e anche agli Erzelli, dove aziende e lavoratori stanno trovando soluzioni logistiche efficaci per far fronte all’emergenza. Su questo punto siamo pronti a presentare un ordine del giorno in consiglio regionale con cui chiediamo a Toti che, come Presidente di Regione, faccia moral suasion su Ericsson affinché accolga le legittime richieste dei lavoratori in difficoltà, scandite peraltro dalle impegnative che lo stesso Toti (insieme a Bucci) condivide in qualità di commissario all’emergenza”.
Ma secondo Ericsson l’azienda sta facendo la sua parte.