Genova. E’ la prima volta nella storia del Nautico che arriva, in visita, un presidente della Repubblica. Quel primo presidente, oggi, sarà Sergio Mattarella che – oltre alle barche e al dorato mondo dell’economia del mare – ha voluto incontrare i bambini di tre scuole che in questi giorni, a Genova, hanno avuto un avvio di anno scolastico particolare: l’Ariosto di Certosa, la Cantore di Sampierdarena, la scuola di Campomorone: tutti istituti frequentati da sfollati, interferiti dal crollo di ponte Morandi o, come nel caso della scuola di Campomorone, dove c’è stata la perdita di un compagno di classe, Samuele, fra le 43 vittime del viadotto.
Mattarella arriva alle 10e30 e si sposta via motovedetta alla Fiera. Il suo ritorno, dopo la presenza al sabato 18 agosto, per i funerali di Stato, suona come una delicatezza in più per la Genova che tenta di non affondare ma anche come un monito alla politica: perché tra i litiganti M5S e Lega il terzo non debba non godere affatto. La questione della revoca delle concessioni ad Autostrade, su cui i pentastellati di governo sono inamovibili, ma la parte salviniana molto meno, sta avendo ricadute anche sul decreto urgenze.
Il decreto avrebbe dovuto essere proprio oggi sulla scrivania di Mattarella e, poi, in consiglio dei ministri. Ma ancora non c’è nulla di certo. Tra i motivi del ritardo anche il fatto che, a proposito della ricostruzione del ponte, in caso Autostrade venisse fatta fuori dalla partita, sarebbe ancora più indispensabile un affidamento dei lavori senza gara, per fare presto, e questo potrebbe far scattare una procedura d’infrazione da parte dell’Unione europea.
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Ieri sera, intervistato in diretta da Fabio Fazio su Rai1, durante la trasmissione “Che tempo che fa”, il presidente della Regione e commissario per l’emergenza Giovanni Toti ha fatto un riferimento sarcastico al decreto. Alla domanda del conduttore “Cosa vorrebbe ci fosse dentro per funzionare?” il governatore ligure ha risposto: “Sono giorni che lo aspetto, sarei contento anche solo di vederlo nero su bianco”. In studio c’erano anche alcuni esponenti del comitato di sfollati.
Sul decreto Genova Toti, e il sindaco Marco Bucci, proveranno a chiedere conto oggi anche a Luigi Di Maio. Il vicepremier è atteso alle 15 allo stabilimento Ilva per un incontro sugli accordi legati al passaggio ad Arcelor Mittal. Oltre ai sindacati e alle istituzioni, all’incontro – per la prima volta in questi tempi lontano dai palazzi – ci saranno esponenti dell’azienda e dei sindacati.
Che procedono in ordine sparso. Fim e Uilm si sentono tutelati dall’accordo del 6 settembre, mentre la Fiom chiede l’assunzione di tutti i quasi 1500 lavoratori attuali e il rispetto totale dell’accordo su Cornigliano del 2005.