Genova. C’è Giulia che, non senza un po’ di emozione, recita una poesia scritta in classe. Madalyn che è dispiaciuta per le persone che non ci sono più e per chi ha dovuto lasciare le proprie case. C’è Lorenzo, che in uno degli edifici evacuati di via Porro ha lasciato la sua Playstation3 e vuole “assolutamente tornare a prenderla”. Sono alcuni dei bambini delle scuole della zona rossa, che questa mattina hanno avuto la possibilità di incontrare il presidente della Repubblica Sergio Mattarella.
E’ stato lo stesso presidente a volere avere un incontro diretto con i bambini e i ragazzi di alcune scuole. Presenti una rappresentanza degli istituti comprensivi di Certosa e Sampierdarena (Ariosto e Cantore), frequentati da un numero alto di studenti “sfollati” o interferiti dal crollo del ponte, ma ci sono anche ragazzi del Nautico San Giorgio e gli ex compagni di scuola di Samuele, il bimbo di 8 anni di Campomorone tra le 43 vittime della tragedia.
“Le mani che si incontrano, le bianche le nere, su un ponte che unisce, che meraviglia un ponte!” la poesia scritta dai bambini e donata al presidente Mattarella insieme ad alcune t-shirt e ai disegni che raccontano quello che i bimbi hanno visto, dal vivo o in tv con il ponte che crolla, i “fulmini”, le auto che precipitano ma anche il ponte spezzato unito da un grande cuore.
Mattarella è arrivato intorno alle 11 alla Fiera di Genova. E’ sceso in banchina, dove lo attendevano le istituzioni e i ragazzi, accompagnato da una motovedetta della Guardia di Finanza. L’incontro con i giovanissimi è avvenuto lontano dalle telecamere. Il presidente della Repubblica ha stretto la mano e ha scambiato qualche parola con ciascuno degli studenti. “Ci ha augurato un buon anno scolastico – hanno raccontato alcune ragazze – e ci ha ringraziato della maglia che gli abbiamo donato”. “Il presidente ci ha chiesto come stiamo” hanno detto i piccoli, in grembiulino d’ordinanza.
Poi è entrato nel padiglione B, dove parte dei visitatori hanno potuto avvicinarlo.