Caso fiera

Fiera di Genova, martedì 18 lavoratori passano alla porto antico. Uil: “Quale futuro per le zone a mare?”

La vertenza legata ai lavoratori che rimangono ancora da ricollocare è la più evidente

fiera di genova

Genova. Dopo il “salone della nautica 2018” che ha segnato una presenza di visitatori oltre le aspettative, la prossima settimana andrà in scena l’ultimo atto di “Fiera”. La vertenza legata ai diciotto lavoratori che rimangono ancora da ricollocare è la più evidente, ma il caso presenta ancora molte sfaccettature. Nella riunione calendarizzata per martedì 2 ottobre, come da impegno sottoscritto dal liquidatore di “Fiera Genova”, dal presidente e dal direttore della “Porto Antico” con Cgil, Cisl e Uil, si firmerà il definitivo passaggio degli ultimi diciotto dipendenti da Fiera a Porto Antico.

“È stata una lunga controversia, a tratti dolorosa e faticosa, la quale ha coinvolto, oltre ai lavoratori e le organizzazioni sindacali, i soci della società: Regione Liguria, Camera di Commercio, Comune di Genova, Autorità di sistema portuale. Ma c’è dell’altro – spiega Riccardo Serri, segretario generale Uiltucs Liguria – Nelle scorse settimane si è modificato lo statuto di Porto Antico, proprio per adeguarlo agli impegni che ha deciso di assumere con l’acquisizione di Fiera, ma tra il sindacato desta preoccupazione la mancanza di chiarezza sulla recente assegnazione delle darsene a mare”. Le aree in questione, sino ad oggi affidate al 100% a Fiera, sono per il 40% concesse a chi gestirà le attuali aree di Fiera e per l’altro 60% alla società Amico.

“Anche alla luce di questa operazione, per dare un futuro certo a tutti i lavoratori che operano e opereranno nella Porto Antico, transitando da Fiera, chiediamo di conoscere i progetti che investiranno quelle aree – spiega Sheeba Servetto, segretario confederale regionale Uil Liguria – speriamo che nel frattempo Comune di Genova e Regione Liguria abbiano valutato la strategia politica di rilancio”.

Partendo dalla più volte rimandata demolizione dell’ex Nira, quelle di Fiera sono aree strategiche e appetibili che possono catalizzare gli interessi di molti soggetti. “Attraverso una gestione pianificata e duratura nel tempo pensiamo si possa avere un rilancio delle attività fieristiche con benefici non solo per la città di Genova, ma anche per tutta la regione – aggiunge Serri – Pertanto chiediamo rapidità e lungimiranza di scelte per la gestione delle darsene, soprattutto se si dovesse cambiare destinazione d’uso”.

Uil Liguria e Uiltucs Liguria chiedono attività compatibili con la città e con il commercio. “Oggi più che mai – chiudono Servetto e Serri – Dopo la disgrazia del ponte Morandi, chiediamo che venga insediata occupazione di qualità e stabile per toccare con mano il rilancio di una Genova che può volare ancora alto”.

Più informazioni

Per favore, disabilita AdBlock per continuare a leggere.

Genova24 è un quotidiano online gratuito che non riceve finanziamenti pubblici: l’unica fonte di sostegno del nostro lavoro è rappresentata dalle inserzioni pubblicitarie, che ci permettono di esistere e di coprire i costi di gestione e del personale.
Per visualizzare i nostri contenuti, scritti e prodotti da giornalisti a tempo pieno, non chiediamo e non chiederemo mai un pagamento: in cambio, però, vi preghiamo di accettare la presenza dei banner, per consentire a Genova24 di restare un giornale gratuito.