Genova. “Aspettiamo la firma ma è chiaro che rispetto alla fase in venivano ipotizzate la chiusura dell’Ilva, la messa in discussione del salario e dei diritti, siamo soddisfatti perché non ci saranno esuberi e per Genova viene riconfermato l’accordo di programma che sancisce un organico di 1474 lavoratori”. Per il segretario genovese della Fiom Bruno Manganaro “oggi comincia una lunga storia con una nuova organizzazione della fabbrica che dovremo gestire giorno per giorno con il più grande gruppo industriale dell’acciaia” ma rispetto alle premesse l’accordo che sarà firmato alle 13 è un “buon risultato”.
Rispetto all’accordo di programma di Genova nel verbale viene stabilito che le parti firmatarie dell’accordo di programma saranno tutte riconvocate entro il 30 settembre: “ In quella sede chiederemo la conferma di quell’accordo e del rapporto tra aree e dipendenti e la garanzia del reddito – spiega Manganaro – è chiaro che devono andare essere riconfermati i lavori di pubblica utilità e il governo deve rifinanziarli”.
La trattativa sull’Ilva è andata avanti tutta la notte e dopo una prima fase negativa in cui Mittal era rimasta ferma sulle sue posizioni con il passare delle ore è arrivata la controproposta: 10.700 su 14 mila i lavoratori saranno assunti subito, per gli altri sono previsti incentivi all’esodo ma l’impegno di Mittal è di assumere entro la durata del piano industriale che si concluderà nel 2023 tutti i lavoratori rimasti.
Ora la parola passa ai lavoratori ai quali nelle assemblee sarà illustrato il testo dell’accordo successivamente sottoposto a referendum.