Genova. L’idea è partita dai fatti di Genova, quando il 10 giugno scorso un ragazzo di 20 anni, Jefferson Tomalà, è rimasto ucciso dai colpi sparati da un agente di polizia durante un tso nella sua casa di Sestri Ponente. Da allora Matteo Salvini, ministro dell’Interno, ha lanciato l’ipotesi che da mercoledì sarà realtà: in 12 città italiane, tra cui Genova, parte la sperimentazione che vedrà gli agenti di polizia, carabinieri e guardia di finanza avere in dotazione il taser, la pistola a scarica elettrica.
Si tratterà di un’arma riconoscibile, di colore giallo, sarà portata sulla cintola come le altre armi da fuoco in dotazione alle forze dell’ordine. Esiste un disciplinare preciso per l’utilizzo di questo strumento che, in alcuni casi, può essere letale.
L’agente che lo userà dovrà prima di tutto far capire alla persona da fermare che sta per entrare in azione con il taser. Sempre l’agente dovrà accertarsi per quanto possibile che il fermato non abbia problemi di salute o sia una donna in gravidanza. Non si potrà colpire nessun’altra parte del corpo che non sia la schiena o gli altri superiori e inferiori. Insieme all’utilizzo scatterà automaticamente una chiamata al 118.