Genova. “Stimolare l’apertura di un confronto a più ampio raggio su Genova che già è partito in seguito al disastro del ponte e poter utilizzare strumenti creati ad hoc dopo la tragedia del 14 agosto perché il numero di lavoratori coinvolti da questa faccenda è il numero di un grande impianto perché ormai questa si può definire come una grande fabbrica di Genova. Se non riusciamo a tenere in piedi questi posti di lavoro la città è destinata ad annichilirsi su se stessa”. Nicola Poli, segretario Filcams Cgil riassume così il senso delle richieste che questo pomeriggio i sindacati porteranno all’assessore regionale al lavoro Gianni Berrino.
Dopo l’assemblea sindacale di questa mattina i sindacati hanno dichiarato tre ore di sciopero e si sono riuniti sotto la sede della Regione in contemporanea con l’incontro: “Alla regione chiediamo di intercedere con il Governo perché non possiamo accedere direttamente nemmeno agli ammortizzatori sociali ma questi lavoratori hanno bisogno di sostegno” aggiunge il sindacalista. “Sino ad oggi si è fatto tutto il percorso parlando dell’azienda e dimenticando che in questa azienda ci sono 600 lavoratori di cui 300 a Genova – aggiunge Silvia Avanzino della Fisascat Cisl – era una delle aziende più importanti nell’ambito dei servizi che oggi non ha piu un futuro. Speriamo di avere almeno una chance con l’esercizio provvisorio ma non ne siamo assolutamente certi”.
Cristina Rossi lavora in Qui! Group da quattro anni ed è una delle dipendenti che rischia di ricevere a breve una lettera di licenziamento: “Siamo molto uniti in questo momento – dice ma anche spaventati dalla situazione e siamo due per chiedere alle istituzioni chiediamo di non abbandonarci”.
Intanto dopo il fallimento decretato venerdì dal giudice civile Daniele Bianchi dopo il crack accertato da oltre 300 milioni di euro, i tre curatori fallimentari nominati dal giudice (Adolfo Praga, Olga Russo ed Elisabetta Vassallo) hanno accettato l’incarico di studiare i bilanci e la situazione patrimoniale, nonché la situazione delle società collegate per vedere se è possibile un esercizio provvisorio. L’inchiesta della procura di Genova per falso in bilancio e bancarotta fraudolenta è ancora contro ignoti, ma si tratta ormai di una questione di giorni: a breve i pm Patrizia Petruzziello e Francesco Pinto incontreranno i curatori fallimentari e riceveranno le carte del fallimento. A quel punto il fascicolo vedrà i primi indagati.
La Regione Liguria chiederà al Mise l’apertura urgente di un tavolo nazionale per affrontare il fallimento della società dei buoni pasto Qui! Group e scongiurare il rischio di 600 licenziamenti in Liguria, Piemonte, Lombardia, Campania e Lazio, di cui 313 a GENOVA. Lo comunicano i sindacalisti Nicola Poli (Filcams Cgil), Silvia Avanzino (Fisascat Cisl) e Cristina D’Ambrosio (Uiltucs) al termine dell’incontro con l’assessore regionale al Lavoro Gianni Berrino.