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Droga, “operazione il Santo”: in manette pusher d’appartamento. Sequestrate 5 mila dosi di eroina e cocaina

Gli investigatori hanno documentato più di 500 trattative di vendita

Genova. La polizia di Stato di Genova ha concluso, con l’esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere a carico di un 46enne algerino, una complessa attività investigativa volta al contrasto dello spaccio di stupefacenti, in particolare eroina, nel centro storico cittadino.

L’uomo, già noto alle forze dell’ordine per precedenti specifici legati allo spaccio, era già in carcere per una arresto in flagranza, operato dal commissariato Centro alla fine di giugno, per detenzione ai fini di spaccio, nella propria abitazione di Sampierdarena, di oltre 1 chilo di eroina e di circa 100 grammi di cocaina.

Insieme al 46enne algerino, i poliziotti avevano sottoposto a fermo di polizia giudiziaria anche un 28enne albanese proveniente da Torino, ritenuto a sua volta il fornitore della sostanza stupefacente.

Con il nuovo provvedimento cautelare sono state imputate all’algerino svariate condotte di detenzione e spaccio, documentate attraverso attività di pedinamento e intercettazioni telefoniche per mezzo delle quali erano caduti nella rete degli investigatori del Commissariato diversi suoi collaboratori, arrestati tra i mesi di marzo e giugno.

Il quantitativo complessivo di droga sequestrato, pari a più di 5000 dosi tra eroina e cocaina, una volta immesso nel mercato al dettaglio, avrebbe portato ad introiti economici superiori a 100.000 Euro.

È stato così possibile ricostruire il percorso della droga che, partendo dal capoluogo piemontese e passando per Sampierdarena, arrivava fino al centro storico, dove veniva venduta al dettaglio nei carruggi.

Il filone d’indagine che ha portato all’emissione di quest’ultimo provvedimento restrittivo, denominato “operazione il Santo”, è stato condotto dal Commissariato Centro con il coordinamento della locale Procura della Repubblica – P.M. dott. Arena, ed è scaturito dall’arresto di un pusher originario dello Sri Lanka, chiamato appunto Santo, di cui l’algerino era fornitore.

Personale del Commissariato Centro, attraverso un servizio di osservazione supportato da telecamere e intercettazioni telefoniche, ha potuto documentare l’attività di spaccio continuativa operata dal Santo presso un appartamento , di proprietà dell’A.R.T.E. e occupato abusivamente, in vico di Mezzagalera, in uno stabile a ridosso della Scuola Primaria Garaventa-Gallo e dei giardini Luzzati.

Oltre 500 gli episodi di spaccio documentati, per un introito pari a circa 20.000€, che ha portato all’esecuzione, ad inizio luglio, di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere a suo carico.

Gli investigatori sono poi riusciti a risalire ai fornitori del “Santo”, smantellando un sodalizio criminale il cui raggio d’azione copriva l’area del ponente genovese e i vicoli del centro storico.

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