Incontro cruciale

Decreto Genova, oggi a Roma vertice tra Conte, Toti e Bucci: pressing su tempi, commissario e grandi opere

Dopo il crollo di ponte Morandi il governo ha pronta una legge per la città, ma le istituzioni locali vogliono correggere il tiro.

bucci toti

Genova. “L’aereo di ritorno, lo abbiamo alle nove di sera”. Faccia un po’ lei, verrebbe da aggiungere facendo il verso a un tormentone social. Il sindaco di Genova, Marco Bucci, risponde così a chi ieri gli chiedeva se oggi, a Roma, saranno tante le richieste che insieme al presidente della Regione Toti metterà sul tavolo nell’incontro con il premier Conte sul decreto Genova, la serie di misure per gestire la ripartenza della città dopo il crollo di ponte Morandi.

Tempi, indennizzi, zona economica speciale, incentivi, poteri (e nome) del commissario straordinario per la ricostruzione. Ma anche un’ipoteca sulle altre grandi opere, a partire dalla Gronda. Sono i temi, tutti caldi, che saranno sollevati durante il vertice a palazzo Chigi, vertice diventato necessario dopo che il presidente del consiglio aveva annunciato la bozza del decreto senza neppure discuterla con il territorio locale.

L’obbiettivo primario di Toti e Bucci è “fare presto”. Per questo sarà chiesto anche che i poteri del governatore ligure, ora commissario straordinario per l’emergenza, non vengano del tutto assorbiti dal nuovo commissario per la ricostruzione (il cui identikit è ancora illeggibile). Questo per evitare di buttare via il bambino con l’acqua sporca, ossia interrompere o rallentare le azioni già intraprese, per esempio la soluzione del problema degli sfollati o quelli della rimozione dei detriti e della viabilità.

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Tra le richieste ci sarà quella di aumentare i finanziamenti per il trasporto pubblico, di scartare la legge Madia per quanto riguarda assunzioni di personale pubblico, la creazione di una zona “rosa” o “arancione”, il colore poco conta, per risarcire o aiutare almeno in parte cittadini e attività che non si trovano nella zona rossa (già coperta dai risarcimenti di Autostrade) ma che stanno comunque soffrendo per la vicinanza a essa.

Un altro tema caldo sarà quello degli indennizzi: non solo per gli abitanti che saranno interferiti dalla demolizione del ponte ma anche da chi avrà un danno per via della sua ricostruzione. A questo proposito, domani, l’assessore regionale alla Protezione civile Giacomo Giampedrone avrà un’altra riunione, con Autostrade. La Regione chiederà indennizzi pari almeno al doppio del valore commerciale delle case che saranno abbattute o sgomberate (oltre ai 45 mila euro del Pris e agli extra per l’immediato sgombero e per l’acquisto di mobilio).

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