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Decreto Genova, niente fondi per terzo valico e tagli ai porti? Pd: “Rixi si dimetta”

Il viceministro leghista, peraltro, ha già detto che potrebbe farlo se davvero ci fossero decurtazioni agli scali italiani

rixi foscolo ripamonti

Genova. “Rixi ci è o ci fa? Il viceministro ai Trasporti è lui. Se nel decreto non ci sono risorse adeguate su Terzo Valico e porto, l’unica cosa seria che può fare è dimettersi”. Lo afferma, in una nota, Giovanni Lunardon, capogruppo del Pd in Regione Liguria. Rixi, viceministro ai Trasporti, leghista e genovese, in un’intervista a Repubblica, questa mattina, parla già dimissioni, se le cose non andranno come previsto, in tema di decreto Genova.

“Nella bozza che circola del fantomatico decreto l’anticipo del sesto lotto del Terzo Valico (791 milioni) è cancellato e a fianco compare l’inquietante scritta: “contrarietà del Mit” cioè il Ministero dei Trasporti – ricorda Lunardon -. Ma lui dov’era quando il Mit si dichiarava contrario all’anticipo del sesto lotto nonostante Regione, Comune e l’intera comunità sociale ed economica genovese lo chiedesse a gran voce?”.

“E poi – prosegue il capogruppo dei Dem in via Fieschi – a fronte di un calo dei traffici portuali superiore al 30% registrato dal 14 di agosto a oggi e di una proiezione fatta dall’Autorità di sistema portuale di Genova di un decremento del 15% per il 2019 com’e’ possibile che lo stanziamento nel capitolo dell’Iva dei porti sia pari a 20 milioni, come si legge in una delle ultime bozze? Vorrebbe dire solo 3 milioni in più rispetto a quanto oggi il porto di Genova incamera sull’Iva: non una miseria, un affronto all’intelligenza. E questo dopo che il viceministro Rixi, per giorni e giorni, aveva parlato del 3% senza tetto, che voleva dire circa 100 milioni in più rispetto a un gettito Iva da 3,5 miliardi, che comunque sarebbero stati inadeguati per far fronte al durissimo colpo ricevuto da quello che è il primo scalo d’Italia. E che avrebbe bisogno di un governo amico e non di un governo che gli fa lo sgambetto”.

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