Genova. È la giornata del silenzio, del ricordo, della commemorazione delle vittime del ponte Morandi a un mese di distanza da quel maledetto 14 agosto. Le principali istituzioni cittadine sono già arrivate nella zona dove alle 11.36 avvenne il disastro per osservare il minuto di silenzio.
“Tutto ciò non si può togliere dalla memoria e dal cuore – dice il prefetto di Genova Fiamma Spena – veniamo qui con una grande emozione, con sentimenti che non riesco a descrivere fino in fondo, ma lo sgomento si rinnova, c’è stato un lavoro intenso da parte di tutti, le istituzioni, non posso che ringraziare vigili del fuoco, polizia, volontari, personale sanitario che hanno lavorato con passione e intensità grandissima e poi tutta la città, che si è raccolta attorno a sfollati e famigliari delle vittime, adesso c’è da ricostruire, siamo fiduciosi che con impegno e con disponibilità da parte di tutti si riuscirà a riportare alla normalità questa città. Siamo pronti a lavorare insieme come è stato fatto nella fase di emergenza”.
“Ogni suo cittadino, impresa, persona, ha reagito con grande dignità e determinazione – aggiunge Giovanni Toti, presidente della Regione Liguria – quello che abbiamo chiesto al governo e sono certo che sarò ascoltato è di poter continuare con questa strada cercando di avere tutti gli aiuti possibili e nessuno dei disturbi che possono distrarci da questo compito, cioè aprire il ponte: qualsiasi cosa ci aiuti ad aprirlo un minuto prima è benvenuto, qualsiasi cosa ce lo faccia ritardare di un minuto sarà nostro nemico peggiore. La giustizia è intanto cominciare a sapere cosa è successo, cos’ha provocato il crollo, morire il 14 di agosto in uno dei paesi più industrializzati del mondo percorrendo un’autostrada andando al mare o al lavoro non è tollerabile dalle coscienze civili, credo che la procura della Repubblica stia facendo uno straordinario lavoro, non credo che la politica non si debba sovrapporre al lavoro dei magistrati e viceversa”.