Genova. Ha deciso di schierarsi con la cordata di Raffaele Mincione l’Associazione piccoli azionisti di Banca Carige (circa 400 investitori per lo 0,7% del capitale della Banca), una delle due associazioni di azionisti accreditate all’assemblea del 20 settembre in cui si eleggerà il nuovo cda dell’istituto genovese (l’altra è Associazione Azionisti della Banca Carige spa 1998).
Il presidente dell’Associazione, Silvio De Fecondo, ha ribadito che la decisione è maturata, di fatto, dopo il dietrofront della Malacalza Investimenti, primo socio di Carige con il 23,9% (con autorizzazione Bce per arrivare al 28%) . “Malacalza aveva sempre definito legittima la nostra richiesta di avere un rappresentante in cda ma quando è arrivato il momento di presentare le liste, quell’apertura è diventata chiusura”. I piccoli azionisti hanno così accettato l’offerta di Raffaele Mincione di avere un rappresentante nella sua lista. Mincione ha circa il 15% del capitale della Banca, ma punta al 20%.
“Non siamo uno specchietto per le allodole. Per noi – aggiunge De Fecondo – era importante avere una voce in consiglio, è stato sempre il nostro obiettivo. Dal 2015 ad oggi il socio più importante della banca ha avuto tempo sufficiente per rilanciare Banca Carige, ma in questo periodo ci sono stati dissidi, scontri anche con la Bce e continui cambi di management, quando invece serviva una continuità di governance che non c’è stata”.