Genova. Anche la Fiom Cgil interviene con forza per chiedere che su Genova non si perda più tempo. E prendendo in prestito lo slogan di Simone Pagano, il giovane genovese il cui post ieri ha fatto migliaia di condivisioni ribadisce: “Serve un ponte…Vogliamo un c….o di ponte! Non vogliamo perdere lavoro, salario e reddito!”
Di seguito pubblichiamo integralmente la nota della Fiom -Cgil di Genova
Genova ha perso 43 vite, gli sfollati hanno perso le case e dopo tutte queste tragedie Genova rischia di perdere anche lavoro, salario, reddito. Ansaldo Energia, S. Giorgio Seigen, Ferrometal, Acremoni, Weico, Arced, e altre aziende sono in difficoltà da un punto di vista produttivo a causa del crollo. Alcune aziende iniziano a ragionare di dover trasferire la propria attività magari fuori Genova.
Intanto per alcune c’e’ la cassa integrazione mentre si perdono commesse e i dipendenti perdono salario, per altre non c’e’ nemmeno l’ammortizzatore sociale e finite le ferie ci saranno i licenziamenti.
Il decreto Genova ormai chiamato da alcuni il decreto “domani”, non arriva e il ponte e ciò che serve per impedire di perdere posti di lavoro e reddito rimane pura fantasia.
Il ministro Toninelli ha dichiarato che nel decreto ci saranno 200 assunzioni per il suo Ministero mentre a Genova si rischiano i licenziamenti e di rimanere senza salario: a Roma si brinda, a Genova si piange.
E’ inaccettabile che per interessi di bottega e di potere di governo la vita dei genovesi, il lavoro e il loro reddito vengano messi in discussione. Stiamo per perdere la pazienza e se necessario lo diremo in piazza: nessuna perdita di posti di lavoro, nessuna perdita di reddito. Vogliamo un ponte, un c…o di ponte e tutto ciò che serve per vivere e lavorare.
Bruno Manganaro
Segretario Generale Fiom Genova