Annosa questione

Rexello, il rio maledetto: a Pegli cittadini e politica chiedono una soluzione definitiva al problema liquami

Nelle ultime ore l'ennesima chiazza maleodorante. Il M5S denuncia: "Problema continua anche a causa di un conflitto di competenza tra Iren e polizia locale"

Genova. E’ l’unico tratto del litorale ponentino dove al momento la balneazione è vietata per via dei livelli di inquinanti troppo alti: siamo a Pegli, alla Foce del rio Rexello, un corso d’acqua quasi del tutto interrato e che da tempo è sotto la lente d’ingrandimento per la comparsa di liquami maleodoranti e potenzialmente pericolosi.

La situazione è precipitata, ancora una volta, nelle ultime 24 ore. Una chiazza di liquami più vasta ha reso definitivamente inutilizzabile il tratto di spiaggia all’imboccatura del rio. E i cittadini dicono: “ora basta”.

“Abbiamo allertato la polizia locale, Iren e tutte le autorità competenti – spiega Massimo Currò, capogruppo del Movimento 5 Stelle in municipio Ponente e che da tempo si occupa del problema – e abbiamo avuto l’ok all’arrivo di un autospurgo, ma questo non basterà a risolvere la situazione, perché il problema è a monte, nella zona di Pegli 2, dove abbiamo individuato un’apertura del corso d’acqua dove vengono sversate sostanze e quindi basterà qualche pioggia per fare di nuovo portare i liquami a valle”.

Il tema dell’inquinamento del Rexello, dove i valori di escherichia coli sono talvolta 40 volte più alti del limite consentito per la balneabilità, è stato più volte sottoposto all’attenzione della civica amministrazione, con documenti discussi sia in Comune sia in municipio. Ma fino a oggi non si è mai arrivati a una soluzione definitiva anche a causa di una sorta di conflitto di competenze tra Iren e polizia locale.

“Chiediamo che si risolva la questione una volta per tutte – afferma Currò – che si arrivi a individuare i responsabili di questo scempio e che si bonifichi un’area che deve tornare a essere a disposizione dei cittadini”.

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