Genova. I consulenti tecnici della procura, impegnati a rispondere ai quesiti dei magistrati che indagato sul crollo di ponte Morandi, stanno operando alcune comparazioni tra i video acquisiti dalla procura e la posizione in cui si trovano le macerie dell’impalcato e degli stralli per capire il punto di origine del crollo.
I consulenti continueranno per qualche giorno ancora a prelevare materiali da sottoporre a alcuni esami di laboratorio che potrebbero consentire di calcolarne lo stato di usura e degenerazione, ovvero quell’ammaloramento constatato al 10-20% anche dalla Commissione tecnica del Provveditorato opere pubbliche nel comitato tecnico del 1 febbraio 2018 chiamato a dare parere sul progetto di Autostrade.
Nel frattempo continuano i lavori di sgombero delle macerie e per la messa in sicurezza da parte dei Vigili del Fuoco, che sono sul posto oramai incessantemente da una settimana. Rimosse altre carcasse di automobili, mentre lo scheletro del pilone, lentamente sta diminuendo.
Sono riprese intanto nel pomeriggio, ma solo in alcuni civici di via Porro non direttamente sotto i tronconi del ponte ancora in piedi, le operazioni per consentire agli inquilini delle abitazioni evacuate di rientrare assieme alla protezione civile e ai vigili del fuoco per prelevare oggetti personali e beni rimasti nelle case. Tutto questo è possibile solo per alcuni edifici situati nella zona più arretrata rispetto al crollo e che quindi non insistono nella zona rossa che si trova sotto la porzione di ponte collassata.