Internazionale

Indagini nell’ultradestra ligure, i carabinieri smantellano una rete di reclutamento di mercenari nella guerra in Ucraina

L'operazione, che non coinvolge genovesi, ha visto stamani l'esecuzione di una serie di arresti: 6 in manette, 7 indagati

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Genova. I carabinieri del Ros, nell’ambito di un’inchiesta coordinata dalla direzione distrettuale antimafia della procura di Genova, stanno eseguendo arresti a Milano e nelle province di Avellino e Parma. Sei persone sono accusate di reclutamento di mercenari e combattimento in un conflitto armato estero.

Secondo quanto emerso, alcune indagini nell’area dell’estrema destra nel levante ligure, hanno svelato l’esistenza di una struttura operante sull’asse Italia-Ucraina per il reclutamento di combattenti pagati tra le fila delle milizie separatiste filorusse nella regione del Donbass, teatro degli scontri armati con le truppe del governo di Kiev.

I carabinieri del Ros stanno eseguendo, oltre agli arresti, una serie di perquisizioni nei confronti di altri sette indagati. L’inchiesta che ha portato all’esecuzione delle ordinanze cautelari è partita due anni fa dopo la comparsa di alcune scritte inneggianti al nazismo nello spezzino. Scavando tra i contratti dei due studenti autori delle scritte, gli investigatori hanno scoperto una rete di mercenari per lo più di estrema destra e simpatizzanti della Lega.

Le indagini sull’organizzazione di reclutamento di mercenari da inviare al confine ucraino e che ha portato il Ros dei carabinieri all’esecuzione di alcune ordinanze restrittive hanno consentito di accertare e documentare l’esistenza di una struttura che operava sull’asse Italia-Ucraina dedita al reclutamento e al finanziamento di combattenti mercenari da inviare nel teatro di guerra ucraino a rinforzare le fila miliziani separatisti filorussi sostenitori dell’indipendenza della regione del Donbass dall’autorità centrale di Kiev.

Tra l’altro, il Ros ha accertato il legame tra alcuni indagati di questa inchiesta con Alexej Milchakov, comandante dell’unità paramilitare neonazista ‘Rusich’ operante nel Donbass. Secondo gli inquirenti gli arrestati erano in contatto con un sodalizio attivo pubblicamente nell’assistenza umanitaria verso le popolazioni del Donbass, vittime della guerra civile del 2014, sodalizio che operava di nascosto nel reclutamento di mercenari da inviare nelle zone di conflitto arruolandoli nelle milizie filorusse. Secondo quanto riferito dagli inquirenti, il fronte ucraino è a tutti gli effetti meta di miliziani di varie nazionalità e anche italiani che sono stati ‘lodati’ dal governatore dell’autoproclamata repubblica popolare di Donetsk per il loro contributo a livello militare

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