Le premesse erano state ottime per Krzysztof Piatek, 12 reti nel pre-campionato, ma pochi avrebbero pensato ad un impatto così devastante nelle gare ufficiali. Quattro reti che decidono il passaggio del turno contro il Lecce e consentono al Grifone di arrivare al primo impegno di campionato contro il Milan con le giuste motivazioni.
Arrivato in sordina, il polacco alle parole risponde con i fatti, alla prima occasione fulmina Vigorito dopo 90 secondi. Gara chiusa in 40 minuti grazie ad altre tre reti che mettono in risalto sia le qualità dell’ariete, ma anche quella delle sue “spalle” ovvero Pandev e Kouamé che si candidano ad essere i titolari al fianco di Piatek (con Favilli pronto a subentrare e Lapadula in uscita). Tecnica, rapidità e assist per i due attaccanti laterali, contro la verticalità e la freddezza dell’uomo venuto dall’Est.
Ottimi segnali per Ballardini che ha amalgamato molto bene l’undici rossoblù: Lazovic e Criscito che hanno dato segnali incoraggianti con il capitano tornato a prestazioni che a San Pietroburgo ricordano bene. Bene anche in difesa, che non ha dovuto faticare più di tanto con Spolli, Zukanovic e Biraschi che hanno svolto il proprio dovere senza grossi patemi. Per Ballardini anche una bella magagna, ovvero l’abbondanza anche a metà campo con Mazzitelli, Bessa, Gunter, ma soprattutto con Romulo in grado di giocare pressoché in tutte le parti del campo. Insomma la gara di Coppa lancia i rossoblù a guardare con fiducia al campionato che va cominciando perché il gruppo appare solido e Ballardini, che ha potuto seguire finalmente la preparazione della squadra dal primo giorno, sembra avere plasmato al squadra che voleva.