Genova. Un coro di proteste bipartisan si leva dalla politica e dai sindacati genovesi dopo le ultime dichiarazioni del ministro delle Infrastrutture Danilo Toninelli, che rispondendo a un’audizione alla commissione Ambiente della Camera, sul Terzo Valico dei Giovi e sulla Gronda autostradale ha detto che “è necessaria una revisione complessiva, che contempli anche l’abbandono del progetto”.
Giovanni Toti, presidente della Regione Liguria, replica: “Con tutto rispetto, la Gronda di Genova è un’opera su cui si è discusso e valutato per un decennio, approvata anzi, richiesta con forza dal Comune, dalla Regione, dal mondo delle imprese, dalle parti sociali, da tutti. È un’opera che non sottrae fondi ad altre infrastrutture, essendo finanziata con tariffe autostradali per lo più da cittadini e operatori liguri. Il porto di Genova cresce del 15% all’anno, presto sarà operativo a Ponente il nuovo scalo di Vado Ligure. Non costruire la Gronda significa condannare la Liguria all’assedio del traffico, a un crescente inquinamento e danneggiare gravemente ogni prospettiva di una mobilità migliore nel territorio”. Toti addirittura invita il ministro: “Sono pronto a fargli da autista nel caotico traffico ligure, affinché si convinca, dopo ore di code sotto il sole, dell’utilità di questa opera. Cosa di cui tutti i liguri sono convinti da tempo”.
Luca Maestripieri, segretario generale della Cisl Liguria rincara: “Con lo stop alle grandi opere il ministro Toninelli rischia di far chiudere la Liguria per fallimento. Regione, Comuni, parlamentari liguri e parti sociali facciano massa critica per impedire questa scelta autolesionista”
Queste dichiarazioni per Maestripieri “rappresentano un fortissimo ostacolo alla ripresa economica del Paese, l’incubo che diventa realtà, il colpo di grazia alla speranza delle aziende di poter rilanciare la propria attività, la deliberata decisione di seppellire le speranze di sviluppo della Liguria e dell’Italia”.
“Lo stop alle opere – aggiunge il segretario generale Cisl Liguria – cancellerebbe in un soffio migliaia di posti di lavoro nell’edilizia e poi a cascata su tutti gli altri settori. Il congelamento e il rinvio sine die della decisione è ancora peggiore, farà scappare gli investimenti e gli investitori . La perenne campagna elettorale condotta fino a ora ha spianato la strada a una decisione che punta a realizzare quella decrescita felice che è falsa e carica di effetti negativi per tutti”.
Per Giovanni Lunardon, capogruppo del Pd in consiglio regionale quelle di Tonitelli sono “Parole irresponsabili. Questa farsa deve finire: è impensabile che il nuovo governo del presunto cambiamento metta continuamente in discussione opere strategiche per il Paese e per la Liguria come il Terzo Valico e la Gronda. Opere vitali per il futuro della nostra regione che non possono e non devono essere messe in discussione da chi evidentemente non ha la benché minima idea di quanto servano queste infrastrutture per l’economia italiana e per rompere l’isolamento della Liguria”.
Lunardon sottolinea che “Non è né pensabile né accettabile che opere in stato di avanzamento e completamente finanziate e autorizzate come il Terzo Valico o un’opera altrettanto importante come la Gronda che ha esaurito tutti i passaggi amministrativi, compresi la Via e la dichiarazione di pubblica utilità da parte del governo e i cui cantieri dovrebbero iniziare, a partire dalle opere propedeutiche, già dall’autunno prossimo, possano saltare a causa del pregiudizio ideologico di un ministro che chiaramente non sa di cosa parla. Ci domandiamo di fronte a queste dichiarazioni dove sia finito Edoardo Rixi con le sue rassicurazioni”.
Vito Vattuone, segretario ligure del Pd e Alberto Pandolfo, segretario genovese, chiamano a raccolta: “Come Partito Democratico ci opporremo con tutte le forze contro questa scelta e per salvare dall’isolamento la nostra terra. Lo faremo nelle istituzioni e nella società, coinvolgendo il mondo del lavoro e dell’industria, in maniera trasversale, perché in gioco è il futuro di Genova e della Liguria. A questo proposito ricordiamo positivamente, qualche anno fa, la grande mobilitazione della città, con un corteo che da piazza De Ferrari arrivò alla Prefettura per sollecitare la realizzazione del Terzo Valico. Nonostante i passi avanti fatti da quel luglio 2011, con cantieri già avviati come quelli appunto del Terzo Valico, probabilmente, in questo momento, è necessaria una nuova mobilitazione di quel genere. Oggi come ieri occorre una risposta decisa e coesa da parte di Genova e della Liguria”.
Anche la Lega si schiera a favore delle grandi opere: “Per Gronda autostradale di Genova e Terzo Valico il complesso dei costi risulta senz’altro e di gran lunga inferiore a quello dei benefici – sostiene Franco Senarega, capogruppo regionale Lega Nord Liguria – non è plausibile dimostrare il contrario. Anche perché se ne è discusso per anni a tutti i livelli, incluso Comune, Città Metropolitana e Regione che hanno già dato il via libera a queste grandi opere. Pertanto, non solo il ‘contratto di governo’ ma anche normale buonsenso impone di non abbandonare i progetti e i lavori che si sono già iniziati. In tal senso, la posizione della Lega è ferma. Gronda e Terzo Valico sono opere necessarie e non devono essere bloccate”.