Genova. Il commissario per l’emergenza di ponte Morandi Giovanni Toti, al termine dell’incontro con il Comune di Genova e con i vertici di Autostrade pensa di poter partire con la demolizione di ponte Morandi entro 30 giorni. “Oggi abbiamo discusso un preliminare di demolizione – ha spiegato Toti – preliminare perché per avere una tempistica esatta serviranno una serie di sopralluoghi che non sono stati ancora fatti perché serve il permesso della Procura, che chiederà Autostrade ma chiederemo anche noi con la commissione tecnica che si insedierà domani”.
“Il piano di demolizione – ha aggiunto il governatore – sarà piu breve del previsto e contiamo di partire, al netto dei risultati dei sopralluoghi in 30 giorni. La demolizione avverrà in parte con mezzi meccanici e in parte con implosione per il lato est. Su questo lato ci vorrà circa una settimana tra apertura cantiere e demolizione vera e propria, mentre sul lato ponente i tronconi rimanenti verranno smontati pezzo a pezzo senza interferire con le imprese sottostanti”.
Un pilone, il 10, sarà demolito con mezzi meccanici ‘cingolati’ robotizzati per scalzare il cemento armato dalla base (l’obiettivo è che l’abbattimento di questo lato più a rischio avvenga senza rischi per le persone) mentre l’altro, il pilone 11 quello più a levante sarà abbattuto tramite esplosivo.
“Cento 150 appartamenti saranno interferiti, quindi abbattuti contestualmente alla demolizione” ha aggiunto l’assessore regionale Giacomo Giampedrone. Dopo il completo abbattimento del lato est del ponte si procederà allo smontaggio del lato ovest. In pratica la metà degli appartamenti che si trovano attualmente nella zona rossa saranno coinvolti o danneggiati dal crollo: per loro sono previsti “indennizzi” hanno spiegato Toti e Bucci.
Un mese per comunciare e un mese per finire fanno sapere dalla Regione anche se “ci sono una serie di passaggi tecnico-legali che non sono banali” precisa Toti. Tra le varie attività che dovranno precedere l’abbattimento c’è quella – di grande rilievo – dell’incidente probatorio nell’ambito delle indagini della procura di Genova per il crollo. L’incidente probatorio non è ancora stato fissato: questo accadrà probabilmente la prossima settimana.
Il governatore ligure ha anche spiegato che sarà inviata “una lettera al presidente del consiglio Conte e al sottosegretario Georgetti per suggerire un provvedimento di legge ad hoc per Genova. Un provvedimento che non deve essere per forza una legge speciale ma che potrebbe anche essere inserito nel Milleproroghe” che consenta fra l’altro alla struttura commissariale ulteriori derogghe per velocizzare eventuali appalti e “una più ampia possibilità di sostegno al tessuto economico e sociale della città”.
“La riunione con il Presidente Toti e il Sindaco Bucci è stata molto costruttiva, come tutte le precedenti, e segna un passo in avanti importante e concreto per aiutare Genova ad affrontare le sue emergenze, nel profondo rispetto del dolore di tutte le famiglie colpite dalla tragedia e delle sofferenze dell’intera comunità genovese” ha commentato in una nota l’ad di Autostrade Giovanni Castellucci.
“Oggi abbiamo presentato – nei tempi nei quali ci eravamo impegnati a farlo – una serie di opzioni di demolizione e di ricostruzione del viadotto Polcevera, che saranno in parte sovrapposte, confermando sostanzialmente i tempi già annunciati. In ogni caso i piani potranno diventare definitivi solo dopo l’accesso ai luoghi e richiederanno integrazioni e affinamenti sul piano architettonico, da condividere con le parti interessate”.
Autostrade ha anche spiegato come “su richiesta del Presidente della Regione, abbiamo condiviso inoltre un’estensione della gratuità dei pedaggi nell’area genovese – ulteriore rispetto a quella che era stata inizialmente decisa sulla base delle istanze del Sindaco Bucci – secondo modalità che comunicheremo nel dettaglio entro la giornata di domani”