Il documento

Crollo Morandi, “stralli ridotti del 20%”, a riunione con esperti del ministero presenti tecnici di Regione e Comune

Il 17 agosto Regione e Comune avevano dichiarato di non aver mai ricevuto allarmi specifici presso i loro uffici tecnici e precisano, questa sera in una nota, che non parteciparono a quella parte di riunione

Crollo Ponte Morandi

Genova. Anche alcuni tecnici di Regione Liguria e Comune di Genova erano presenti alla riunione del Comitato Tecnico e Amministrativo del Provveditorato Interregionale per le Opere Pubbliche di Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta, del 1 febbraio 2018, durante la quale è stata presentata la relazione tecnica che aveva evidenziato l’ammaloramento dei cavi costituenti gli stralli, con una riduzione compresa in media tra il 10 e 20%.

Ad confermarlo un documento allegato alla relazione tecnica che riporta l’elenco dei membri e le relative firme presenza: In calce al foglio anche i nomi, con relative firme, di tre tecnici della amministrazioni locali: l’ingegnere Ferdinando Biagiotti, Mobilità Comune di Genova, Arcangelo Merella, Regione Liguria settore infrastrutture, Ingegnere Marco Devecchi Regione Liguria.

Durante la riunione, tra le altre cose, fu presa in esame la relazione tecnica firmata da Brenchic e Ferrazza in cui si esaminava il progetto di intervento per la manutenzione delle pile 9 (quella crollata) e 10. Nella stessa relazione, come è noto grazie all’inchiesta de L’Espresso, furono evidenziati degli ammaloramenti degli stralli che sorreggevano la struttura, le cui condizioni generali furono definite discrete.

presenze riunion cta febbraio

A complicare il quadro, però, alcune considerazioni finali degli esperti, che sottolineavano come alcune metodi utilizzati per sondare lo stato di salute della struttura non fossero aggiornati o più scientificamente sostenuti, tanto da far schizzare il margine di errore della valutazione della salute del calcestruzzo di un più/meno 80%.

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In definitiva, seppur la relazione parlasse di uno “stato discreto”, veniva sottoscritta una valutazione che metteva nero su bianco un deterioramento di parti della struttura e considerazioni negative sui metodi “diagnostici”. Relazione che permette di ipotizzare che chi fosse presente alla riunione sapesse queste informazioni circa lo stato di salute del Morandi.

Da qui c’è da capire se queste informazioni possano o meno essere considerati degli “allarmi”, perché Regione Liguria ha dichiarato lo scorso 17 agosto attraverso una nota stampa di non aver mai ricevuto “allarmi specifici” presso i propri uffici tecnici, comprendendo anche quelli del Comune di Genova: “Nessuno specifico allarme circa la sicurezza statica del ponte Morandi è mai arrivato agli uffici di Regione o Comune di Genova dal Ministero delle Infrastrutture (competente per i controlli sulle concessioni governative) o da Società Autostrade che è concessionaria e responsabile”.

In serata la Regione Liguria ha emesso in seguente comunicato. “Circa alcune notizie riportate in questi giorni da organi di stampa, Regione Liguria smentisce categoricamente che propri funzionari o dirigenti abbiamo partecipato ad alcuna riunione del Comitato Tecnico Appalti inerente il ponte Morandi, non avendone alcun titolo né competenza. Se alcuni funzionari o dirigenti di Regione compaiono nei verbali di riunioni del Comitato Tecnico Appalti era per diversi punti all’ordine del giorno di loro competenza, che nulla avevano a che fare con Ponte Morandi”. Si allega il verbale del punto all’ordine del giorno di interesse di Regione Liguria, relativo al prezziario regionale opere pubbliche.

Ci riserviamo di approfondire maggiormente lo svolgimento di quella riunione oltre ai documenti pubblici reperibili sul sito del Provveditorato per le opere pubbliche.

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