Genova. E’ un viavai silenzioso quello dei parenti delle vittime all’obitorio dell’ospedale San Martino. Questa mattina è arrivato il premier Conte che ha parlato con loro a lungo, ha ascoltato le loro storie, i pianti la rabbia.
“E’ stato gentilissimo” dice qualcuno. La forza di parlare è poca. Quando Conte lascia l’ospedale, restano immobili con le loro tragedie. “Ho saputo subito quello che era accaduto” racconta il titolare della ditta Europulizie per cui lavoravano Marius Djerry ed Edy Bokrina, che da Sestri ponente stavano andando a Rapallo. “Marius era arrivato qui da bambino – racconta il titolare della ditta – aveva 2-3 anni – ancora non mi sembra vero”.
Con lui all’obitorio ci sono due colleghe della ditta, in lacrime: “Ci passiamo tutti, quasi ogni giorno, ma ora non ci passerò mai più”. “Ci voleva il morto perché si accorgessero che il ponte era pericoloso”. [tag name=”crollo ponte morandi”]
Conte questa mattina ha visitato alcuni feriti, poi si è recato nella centrale del 118-Nue dove si è complimentato con il personale per il lavoro fatto.
Intanto altre due persone sono state estratte dalle macerie poco fa. Il bilancio delle vittime sale ora a 39 morti, ma purtroppo non è ancora un bilancio definitivo.